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Migranti: sgombero “giungla” di Calais sfocia in sommossa

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PARIGI (WSI) – Le tensioni sono aumentate esponenzialmente negli ultimi giorni nell’accampamento di Calais, nel nord della Francia, dove sono accampati da mesi migliaia di migranti che aspettano di imbarcarsi per raggiungere il paese che si trova oltre il canale della Manica, il Regno Unito. E così nella notte, durante le operazioni di sgombero del campo da parte delle forze di polizia francesi i disordini sono sfociati in una sommossa. Sono violati pietre e lacrimogeni e sono stati appiccati incendi, con alcuni accampamenti che hanno preso fuoco.

I rifugiati della “giungla”, come viene soprannominata l’area degli accampamenti nella cittadina portuale di Calais, hanno iniziato a tirare delle pietre contro le squadre di demolizione protette a loro volta dalla polizia. Gli uomini in divisa anti sommossa hanno lanciato gas lacrimogeni contro circa 150 di insorti, dopo che l’operazione di smantellamento di centinaia di accampamenti provvisori è stata interrotta dalle proteste degli “abitanti”.

Dopo i volenti scontri di ieri notte, le squadre di demolizione sono poi ritornate al lavoro stamattina. Le immagini delle riprese video di volontari e di cameraman di troupe televisive accorsi sul posto mostrano 150 persone che lanciano pietre e poi scappano da nuvole di fumo provocate dai gas lacrimogeni lanciati dai poliziotti.

Verso le 17 di ieri, prima di riprendere nella notte, le squadre di demolizione sono state costrette a interrompere le operazioni di sgombero, che sono riprese stamattina alle 8.30 dopo le violenze di ieri sera.

Lo Stato francese aveva preso l’impegno di evacuare progressivamente l’area meridionale del campo di Calais. Ma il primo giorno delle operazioni di sgombero è andato decisamente storto. Gli scontri sono iniziati già dal pomeriggio, sullo sfondo della rabbia delle associazioni a tutela dei diritti umani e dei migranti.

Dopo una prima mattinata abbastanza calma, nel pomeriggio di ieri è scoppiato il caos. Due bulldozer e una ventina di persone di un’azienda privata inviati dallo Stato sono arrivati alle 8.30 sul posto, con l’obiettivo di smantellare una ventina di rifugi situati in  un’area di 100 metri quadrati.

Una trentina di furgoni delle Compagnies républicaines de sécurité (CRS), il corpo della polizia francese con funzioni antisommossa e di protezione civile, e due camion antisommossa sono rimasti parcheggiati vicino all’entrata ovest e gli ingressi alla “giungla” sono stati controllati e filtrati.

Circa 200 poliziotti sono stati mobilitati per l’occasione, di cui tre del corpo CRS a cui si è unita la brigata anticriminalità (BAC). Ciononostante non è stato possibile evitare gli scontri. Un capo della polizia ha detto alla Bbc che i rifugiati sono istigati dagli attivisti, che li hanno convinti a lanciare pietre e appiccare incendi.

A Calais, dove si assiste da tempo a scene di autostrade bloccate dalle proteste dei migranti che in centinaia chiedono ai piloti dei camion un passaggio, si prospettano altri giorni caotici come questo.

Fonti: Le Monde, The Guardian