Il gigante del software Microsoft comincia il nuovo anno con una liquidita’ di $36 miliardi in contanti e obbligazioni a breve termine.
La cifra (al settembre 2001) e’ molto piu di quello che ha in cassa qualsiasi altra corporation USA. La conglomerata General Electric (GE) conta ad oggi solo $8 miliardi di contanti, mentre l’IBM ne ha poco piu’ di $4 miliardi.
Ma alcuni analisti e investitori stanno premendo sul gigante di Seattle affinche’ garantisca dividendi agli azionisti.
Questo il ragionamento: Microsoft deve ammettere savanti a se’ stessa e agli azionisti che non puo’ piu’ sostenere l’elevato tasso di crescita degli anni passati. Dovrebbe invece seguire l’esempio di societa’ di successo della Old Economy come la General Electric, che tradizionalmente paga dividendi anche se cresce a un ritmo inferiore.
Nel passato Microsoft aveva sempre evitato la questione dei dividendi per timore di essere considerata una societa’ della Old Economy, e in quanto tale incapace di crescere a un alto tasso di sviluppo come molte societa’ tecnologiche.
Ma anche se Microsoft cominciasse a pagare dividendi, osservano altri analisti (per esempio Rick Sherlund, analista presso Goldman Sachs), la societa’ rimarrebbe con un flusso di cassa cosi’ alto che si trova nell’invidiabile situazione di dover decidere come intende spendere questo enorme patrimonio. Dopo tutto, la societa’ genera circa $1 miliardi di nuovi contanti ogni mese.
Ecco alcune idee che circolano a Wall Street su come la Microsoft decidera’ di usare questi soldi:
– fusioni e acquisizioni. Alcuni pero’ fanno notare che la Microsoft tradizionalmente non ha mai usato contanti per grandi operazioni. Di solito acuista piccoli operatori, ne assorbe la tecnologie e poi ci costruisce una nuova attivita’ da zero.
– spese legali relative alla lotta contro l’antitrust USA e europeo.
– riacquisto delle proprie azioni sul mercato
Intanto gli analisti di Wall Street stanno cercando di convincere a fare lo stesso altri giganti dell’high-tech come il produttore di centraline elettroniche Cisco Systems e la societa’ di banche dati Oracle Corporation.
