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“Meteo-Terrorismo”, su Internet albergatori infuriati

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ROMA (WSI) – Basta Ak-47. Addio a plastico, tritolo e persino alle indimenticabili mutande esplosive intercettate su un volo Delta a Detroit. Gli eversori del terzo millennio hanno cambiato volto e armi. Agiscono a viso scoperto sul web e in tv, presentando bollettini del tempo diventati ormai bollettini di guerra. E colpiscono con precisione chirurgica weekend e vacanze degli italiani a colpi di bombe d’acqua, raffiche di perturbazioni e isobare assassine.

Benvenuti nell’era dei «meteo-terroristi» (copyright del numero uno di Federalberghi Barnabò Rocca), i nuovi imprenditori del tempo che tengono in ostaggio l’estate tricolore. Altro che il Colonnello Bernacca o le “meteorine” di Emilio Fede. «Oggi si guardano le previsioni anche per andare a prendere il giornale», sostiene il presidente degli hotel di Jesolo Massimiliano Schiavon. E a dettare legge è un manipolo di siti privati — Ilmeteo. it, 3Bmeteo. com, Meteo. it i principali — accusati di andare a caccia di audience, clic e profitti con bollettini sempre più ansiogeni che, giura un Bocca allarmatissimo in vista delle ferie di agosto, «costano caro a cittadini e turismo».

Il loro sensazionalismo, dicono i detrattori, fa danni ovunque. A Pasqua in Liguria. Dove il vento e la pioggia vaticinati dai guru del barometro si sono rivelati alla prova dei fatti un week-end sereno, con la colonnina di mercurio sopra i 20 gradi e «con il 30% delle camere vuote causa catastrofismo meteorologico», per le associazioni di categoria.

Nel ponte del 25 aprile, i meteo-gufi hanno traslocato in Versilia e in Romagna. Copione identico: previsioni da tregenda, poi radiose giornate di sole con sdraio vuote e ombrelloni chiusi. Il climax è stato però il fine- settimana del 14-15 giugno, quando l’anticiclone Ciclope — con i nomi, nei Bollettini 2.0 non si va per il sottile — ha lasciato il terreno allo psicodramma mediatico di “Summer Storm”.

«Colpirà Romagna e Centro-sud!» ha lanciato l’allarme Ilmeteo. it. Roma, è vero, è finita ko per i temporali. Sulle spiagge di Rimini e Riccione però, baciate dal solleone, sono grandinate solo le disdette di soggiorni. «Siamo davanti a un pressappochismo inaccettabile» si è lamentato l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci, minacciando cause contro gli oracoli dell’isobara.

Loro fanno spallucce. Forti del fatto che la pioggia, sulla Tempo Spa, è d’oro: Ilmeteo.it è la terza app più scaricata nel 2013 su Android dopo Whatsapp e Facebook e fa 40 milioni di visite al mese, più di Mediaset, Microsoft e Youporn. Nel 2008 fatturava 1 milione di euro e ne guadagnava 46mila. Nel 2012 i ricavi si sono quintuplicati e gli utili sono arrivati a 2,3 milioni. L’audience dei bollettini tv è al 30 per cento e il boom di traffico ha fatto decollare gli spot sui siti. I clic — va da sé — sono direttamente proporzionali al tasso d’ansia delle previsioni: un’alta pressione tira di più se si chiama Lucifero.

Un temporale fa schizzare gli ascolti se diventa una bomba d’acqua.
L’Aeronautica Militare, l’unica oasi di sobrietà in questa Hollywood dell’anticiclone, prende le distanze. «Noi non abbiamo interesse a usare linguaggi e simbologie sensazionali — ha precisato tre giorni fa in vista della classica ondata di meteo-terrorismo prevista a Ferragosto — . In Italia la meteorologia è disciplinata dalle leggi sulla libera espressione».

Come dire che chiunque può improvvisarsi erede di Bernacca. Il risultato, dicono i critici, è sotto gli occhi di tutti. «Sono bookmakers del tempo — è il mantra del governatore del Veneto Luca Zaia, sponsor di un bollettino “pubblico” contro i danni del catastrofismo — . Fanno danni enormi». Sicuri, alla fine, di non pagare.

Tutto il mondo su questo fronte è paese: gli albergatori del Belgio hanno pensato di far causa al meteo locale che l’estate scorsa aveva previsto — prendendo una cantonata — solo cinque giorni di temperature sopra i 25°. Ma alla fine non se n’è fatto niente. Come in Olanda, dove le multe proposte dalle autorità di Hoeck van Holland sono finite in nulla.

L’unica nazione ad aver pensato a una legge contro le meteoballe è il Sud Africa. Due anni fa l’Anc, il partito di Nelson Mandela, ha proposto di rivedere la Weather Service Bill con sanzioni di un milione di euro e carcere fino a 10 anni per chi lancia allarmi meteo senza l’ok dello Stato. Peccato che nemmeno il dirigismo pubblico funzioni. La prova?

Il Rodong Sinmun, media di stato di quell’oasi di democrazia della Corea del Nord, ha trasmesso un video in cui il dittatore Kim Jong Un strigliava i tecnici locali, rei di aver sbagliato le previsioni. Difficile che abbiano la possibilità di sbagliare un’altra volta. Almeno su questo, visti i metodi un po’ spicci in uso a Pyongyang, non ci piove di sicuro.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Repubblica – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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