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MERCATI USA: DIVIDENDI IN PERICOLO

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Parecchi titoli azionari sono interessanti ora dal punto di vista dei dividendi. Ben 100 delle societa’ dell’indice S&P 500 stanno offrendo dividendi con un rendimento piu’ elevato di quello dei fondi di mercato monetario.

Secondo Deutsche Bank, non si vedevano rendimenti cosi’ alti – rispetto ai titoli del Tesoro – da circa sette anni, sebbene una ragione per cui questi dati sembrino cosi’ allettanti possa essere il fatto che i prezzi dei titoli sono cosi’ depressi.

Dividendi generosi – che attraggono gli investitori piu’ conservatori e principalmente le donne, secondo le analisi di Terrance Odean, professore di finanza dell’universita’ della California a Berkeley – sono uno dei pilastri a sostegno di titoli di societa’ sotto pressione.

Gli osservatori del mercato, pero’, mettono in guardia gli investitori.

I dividendi – con la riduzione del flusso di cassa – potrebbe diventare per molte societa’ un lusso non sostenibile. Gia’ varie aziende hanno deciso di ridurre i profitti aziendali pagati agli azionisti: Ford Motor(F – Nyse) del 50% da 30 centesimi a 15 centesimi, Dana Corp. (DCN – Nyse) da 31 centesimi a un centesimo, TRW(TRW – Nyse) dal 3,4% del secondo trimestre al 2,1% del terzo trimestre.

Richard Bernstein, strategist di Merrill Lynch, sarebbe sorpreso, ha detto, se molte societa’ non riducessero i dividendi; del resto in periodi di crisi congiunturale il flusso di cassa diminuisce e gli USA stanno ora entrando in recessione.

Tra i titoli piu’ sicuri, in termini di dividendi, Bernstein ha citato Puget Energy(PSD – Nyse), con un rendimento del 9,6% e Semco Energy (SEN – Nyse) con un rendimento del 6,1%.

Thomas Van Leuven, strategist di JP Morgan Securities, suggerisce settori quali sanita’, energia e beni di prima necessita’, i cui utili sono meno influenzati dall’andamento economico. Il gigante farmaceutico Merck (MRK – Nyse)
offre ad esempio un rendimento del 2,1% – pari ai buoni del Tesoro; Philip Morris(MO – Nyse) un rendimento del 4,6% mentre H.J.Heinz(HNZ – Nyse) e Royal Dutch-Shell (RD – Nyse) il 3,9%.

Le societa’ che piu’ probabilmente ridurranno la porzione di utili distribuita agli azionisti appartengono alla vecchia economia – in quanto, secondo gli analisti della societa’ di rating Moody’s Investors Services, cercano di compensare con i dividendi la mancanza di crescita elevata – e quelle piu’ vulnerabili appartengono al settore chimico, cartario e delle infrastrutture.

Storicamente il settore dei servizi pubblici e’ quello che ha pagato la piu’ alta percentuale di utili in dividendi – circa il 4%/5% – secondo Roger Ibbotson della societa’ di software per l’investimento, Ibbotson Associates, ma in generale il numero delle societa’ che offrono un rendimento garantito si sta riducendo. Roni Michaely, professore di finanza dell’universita’ Cornell ha calcolato che circa un terzo delle societa’ quotate sui listini americani paga ora un dividendo, contro circa la meta’ di 20 anni fa.

Varie societa’ suggerite lo scorso maggio da Morgan Stanley, proprio per il loro rendimento, sono ad esempio i comparti duramente colpiti dagli attacchi terrroristici dell’11 settembre. Royal Caribbean Cruises(RCL – Nyse) offre ancora un rendimento del 6%, ma alcuni concorrenti hanno gia’ dichiarato bancarotta; Host Marriott(HMT – Nyse) ha finora pagato 26 centesimi ad azione; dopo la tragedia che ha colpito New York e Washington DC, ha deciso di sospendere per il quarto trimestre il pagamento dei dividendi.

Anceh Owen Fitzpatrick, direttore degli investimenti della divisione Bankers Trust di Deutsche Bank, pensa che quando i rendimenti siano molto piu’ alti della media del mercato non possano essere mantenuti. Un’eccezione: J.P. Morgan Chase(JPM – Nyse) con un rendimento del 3,7%.

Parecchie sono le aziende che non intendono ridurre i dividendi, ma secondo il professor Michaely, in base all’analisi degli ultimi 15 anni non li stanno aumentando allo stesso tasso del passato.

La crescita media infatti e’ scesa al 6% dal 1980 dopo essere invece aumentata del 15% nei 15 anni precedenti.