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MERCATI USA: ALTO DIVIDENDO, BASSO RISCHIO

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Con i tassi di interesse ai minimi storici, le azioni privilegiate (strumenti che rendono tra il 7% e il 10%) sono tornate di attualita’. Pur garantendo un rendimento assolutamente appetibile per questi tempi di magra, non si tratta di un investimento rischioso.

Questo tipo di azioni viene emesso da societa’ in possesso di un alto rating e che producono in genere utili piu’ che sufficienti a garantire quanto promesso agli investitori. Si tratta di uno strumento che, essendo privo del diritto di voto, permette alle societa’ di raccogliere fondi, senza diminuire il peso e il potere delle azioni ordinarie nelle assemblee.

Le azioni privilegiate garantiscono un rendimento minimo calcolato come percentuale rispetto al valore nominale, tale rendimento e’ cumulativo e quindi se non distribuito per un anno, va a sommarsi a quello successivo. Pur essendo avvantaggiate in caso di liquidazione della societa’ rispetto alle azioni ordinarie, quelle privilegiate sono liquidate dopo aver garantito tutti gli obbligazionisti.

Nonostante la natura di strumenti difensivi e il buon rendimento che garantiscono, le azioni privilegiate sono poco popolari a Wall Street. In un mare di capitalizzaziione valutato intorno ai $10.900 miliardi, questi strumenti rappresentano “solo” $56,7 miliardi. Sono pochi gli organi di informazione sia sul web che sulla carta stampata che dedicano spazio a questo tipo di investimento.

Spesso, le azioni privilegiate hanno clausole di rimborso particolari, rendimenti legati ad un sottostante o altre specifiche caratteristiche che le rendono di difficile comprensione per gli investitori meno esperti. Inoltre, secondo quanto riferito da Jim Moss dell’agenzia di rating Fitch, non e’ raro che queste azioni non vengano trattate sul mercato per molte sessioni consecutive per la mancanza di domanda o offerta.

Tuttavia, per gli investitori interessati al solo rendimento, queste azioni rimangono assolutamente interessanti. Tra le cose da controllare prima di effettuare questo tipo di investimento: la comprensione delle clausole accessorie, il rating della societa’ e la capacita’ della stessa di generare utili sufficienti a pagare il dividendo.
Gli analisti consigliano un rapporto tra utili generati e un dividendo pagato almeno di 2 a 1 e un rating sulla societa’ non inferiore alla tripla B.