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MERCATI: UNO SCENARIO IN STILE 2003-2004

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(WSI) – Dopo il salvataggio di Bear Stearns l’attenzione sarà focalizzata interamente sulle trimestrali bancarie attese in settimana tra cui Lehman domani e Morgan Stanley di mercoledì.


Tassi di Interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con un calo dei tassi di mercato che ha interessato tutta la curva. Lo spread sul 2-10 anni si è portato sopra i 48 pb, mentre il differenziale Italia Germania è rimasto a 63 pb. Sul fronte macro il Cpi finale di febbraio per l’intera area euro ha registrato un incremento del 3,3% a/a dal 3,2% preliminare. In mattinata, dopo l’annuncio del taglio del tasso di sconto della Fed, il tasso decennale si è portato sotto il 3,70%, superando così il supporto. Sul decennale il supporto passa a 3,65%.

Negli Usa forte calo dei tassi di interesse proseguito in modo ancor più marcato questa mattina. Al centro dell’attenzione è stata la drammatica crisi di liquidità che ha interessato Bear Stearns e che ha comportato provvedimenti di urgenza da parte della Fed. Venerdì è stato concesso in via eccezionale l’apertura della discount window per il tramite di JPMorgan, non essendo Bear Stearns una banca in senso stretto. Successivamente nel corso del week end è stato ratificata l’acquisizione di Bear Stearns da parte della stessa JPMorgan per un importo di circa 240Mln$, una cifra davvero sbalorditiva se si considera che anche dopo le forti perdite di venerdì Bear Stearns capitalizzava circa 3,5Mld$.

Allo stesso tempo la Fed ha annunciato un taglio del solo tasso di sconto di 25pb portandolo pertanto al 3,25% rispetto al 3% dei Fed Funds Target. Allo stesso tempo è stato deciso di consentire a tutti i 20 primary dealers di poter attingere ai fondi della Fed tramite la discount window per un periodo di 90gg in luogo dei precedenti 30 gg. A fronte di ciò la Fed accetterà un vasto range di collaterale con la sola condizione che abbia rating investment grade. Scompare pertanto la condizione di rating massimo AAA, presente invece nel recente provvedimento da 200Mld$. Il nuovo provvedimento avrà durata di almeno sei mesi.

La decisione della Fed è emblematica del forte stato di crisi del sistema finanziario che la Fed si trova a fronteggiare. I provvedimenti cui la Fed stessa ha fatto ricorso lo scorso venerdì nel caso di Bear Sterns fanno riferimento a norme inserite nello statuto della Fed nel 1932 e non hanno praticamente eguali dalla crisi del ’29 in poi. Il provvedimento annunciato questa notte di fatto si pone come un’enorme operazione di salvataggio verso qualunque dei 20 primary dealer (a prescindere quindi dallo status di banche o solo investment bank) in difficoltà.

Tali decisioni arrivano alla vigilia della riunione della Fed di domani che a questo punto potrebbe comportare un taglio dei tassi di riferimento di 100pb, nel qual caso il tasso di sconto sarebbe collocato al 2,25% e di conseguenza sarebbe molto meno oneroso l’accesso alla discount window da parte di chi ne avesse bisogno. Di conseguenza diventa sempre più verosimile il ritorno allo scenario del 2003-2004 con tassi all’1% già entro il semestre in corso.

Valute: Dollaro in forte deprezzamento verso Euro raggiungendo il nuovo record a 1,5904. Le notizie di Bear Stearns e le conseguenti decisioni della Fed hanno portato le attese degli operatori ad un taglio di 100pb già domani e di conseguenza è comprensibile il comportamento del biglietto verde. Ribadiamo la possibilità di raggiungere la soglia di 1,60 nel mese in corso. Forte apprezzamento dello Yen sulla scia delle chiusure di posizioni di carry trading innescate dalla notizia di Bear Stearns e della Fed. Forte calo del listino giapponese durante la notte. Il cross verso Dollaro è sceso al di sotto di 96 per la prima volta da agosto 1995. Per oggi il supporto si colloca sui minimi raggiunti questa notte a 95,78. Apprezzamento anche verso Euro. Il supporto si colloca a 152,12. Nuovo record dello Yuan cinese verso Dollaro al di sotto di 7,1.

Materie Prime: andamento contrastante per il comparto. Gli agricoli hanno subito marcati ribassi poiché gli speculatori probabilmente sono stati costretti a liquidare le posizioni su cui avevano ampi guadagni. Il grano ha perso il 6%, la soia il 3,4%. Contrastati i metalli industriali con il rialzo del nichel (+1,3%) ed il calo dell’alluminio (-0,9%). Venerdì il greggio Wti ha chiuso stabile, mentre questa mattina ha raggiunto un ennesimo livello record a 111,80$/b. Positivi i metalli preziosi con l’oro salito al nuovo record di circa 1030$/oncia, favorito dalla debolezza del Dollaro e dagli acquisti come bene rifugio.

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