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MERCATI: SPREAD LARGHI, PROTEZIONE PIU’ CARA

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(WSI) – In Italia oggi è attesa la produzione industriale di gennaio, che dopo i quattro cali consecutivi potrebbe registrare un rialzo. In giornata inoltre è attesa la conferenza di Trichet al termine della riunione del G10. A tale proposito sarà interessante vedere se il capo della Bce aggiungerà qualcosa di nuovo al discorso successivo alla riunione di politica monetaria in cui ha allontanato l’ipotesi di un taglio a breve.

Tassi di Interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con un calo dei tassi di mercato che ha interessato tutta la curva ed in particolare la parte a breve termine, in seguito ad i rinnovati timori di liquidità ed ai dati statunitensi. Lo spread sul -10 anni è salito a 52 pb. La seduta è stata caratterizzata da un’elevata volatilità, che ha visto nella prima parte della sessione un forte calo dei rendimenti ed un forte allargamento degli spread sul decennale Italia Germania e Francia Germania che hanno superato i 70 pb ed i 25 pb rispettivamente. La Bce inoltre venerdì, in seguito all’annuncio della Fed che ha riferito di aver contattato le altre banche centrali circa le condizioni del mercato monetario, ha dichiarato che offrirà alle banche dell’area, se necessario, solo finanziamenti in dollari. Sul decennale il supporto si colloca a 3,70%.

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Negli Usa tassi di mercato in lieve calo dopo i dati sul mercato del lavoro che, per il secondo mese consecutivo, hanno segnalato una riduzione dei posti di lavoro creati, una sequenza che non si verificava dalla metà del 2003. Inoltre il forte ridimensionamento dei posti di lavoro temporanei, lascia aperta la possibilità di ulteriori cali nei prossimi mesi. Nel frattempo aumentano le tensioni sui mercati sul tema delle richieste di reintegro dei margini da parte delle banche creditrici verso diversi hedge fund e società di private equity. Il fondo di Carlyle che aveva evidenziato difficoltà in proposito, ha dichiarato oggi che le banche creditrici hanno già iniziato a liquidare circa 5Mld$ di collaterale e sarebbero in procinto di procedere in tale direzione su ulteriori 16Mld$, nel caso di mancato accordo.

Il tema è di estremo interesse tra gli operatori e potrebbe essere alla base del forte allargamento di spread ed aumento del costo della protezione registrato in modo più evidente alla fine della scorsa settimana. La Fed, per venire incontro alle tensioni sulla liquidità, ha annunciato un incremento dell’ammontare di liquidità iniettata tramite TAF, portando il totale da 60 a 100Mld$ tramite due aste che si terranno oggi ed il 24 marzo. Per oggi si conferma il supporto sul decennale a quota 3,5% con possibilità di spingersi in settimana fino al 3,30%, minimo del 2008.


Valute: Dollaro in lieve apprezzamento dopo aver segnato un nuovo record minimo verso Euro a quota 1,5455. Paradossalmente il ritracciamento si è verificato dopo i deludenti dati sul mercato del lavoro. Gli operatori speculativi continuano a presentare posizioni nette lunghe di Euro relativamente contenute, lasciando aperta la possibilità di ulteriore deprezzamento del biglietto verde. Per oggi supporto a 1,5315. Lo Yen prosegue la fase d’apprezzamento grazie ai listini asiatici calati ai minimi delle ultime sette settimane. Il Cftc ha evidenziato che gli speculatori hanno aumentato le posizioni combinate nette lunghe in Yen la scorsa settimana, portandole al livello maggiore da fine febbraio 2004. Verso Dollaro venerdì il cross ha temporaneamente rotto i minimi del 2004 per poi rimbalzare. La debolezza generale del Dollaro e le tensioni sulle borse stanno esercitando una pressione ribassista sul cross, che attualmente trova un importante supporto poco al di sotto dei livelli attuali a 101,45. Non è escluso nelle prossime settimane un tentativo di rottura del livello 100. Verso Euro il cross è più invece più stabile.

Materie Prime: giornata negativa per il comparto dopo che i dati del mercato del lavoro Usa hanno aumentato i timori di una recessione negli Usa. Il ribasso potrebbe essere stato amplificato dalla necessità di alcuni hedge fund di vendere le posizioni in profitto per versare i margini più elevati richiesti dalle banche sulle posizioni a leva. Il comparto peggiore è stato quello agricolo, oggetto di forti realizzi. Il mais ha perso il 4,2%, il grano l’1,9%, la soia il 7,1% dopo che la Cina ha cancellato alcuni ordini d’acquisto sul ricavato olio. Il greggio Wti ha invece messo a segno un nuovo record a 106,54$/barile nonostante gli speculatori abbiano lievemente ridotto le posizioni combinate nette, secondo i dati del Cftc al 4 marzo. Contrastati i metalli industriali. Stabile il rame, lieve rialzo per l’alluminio (+0,6%), forte calo per il piombo (-4,4%). Intorno alla parità i preziosi.

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