Economia

Ocse: “situazione più pericolosa del 2007”

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La situazione attuale sui mercati ricorda da vicino quella di nove anni fa, quando è scoppiata la crisi dei mutui subprime, e un alto funzionario dell’OCSE ritiene che ci siano più pericoli oggi che nel 2007.

Ne è convinto William White, l’ex chief economist della Banca delle banche centrali, la Banca dei regolamenti internazionali (BIS). Il presidente della Commissione di Revisione Economica e dello Sviluppo dell’OCSE ha avvertito che i prezzi degli asset finanziari sono molto alti e che l’indice del Vix è molto basso.

“Penso che la situazione sia molto simile al 2008 – ha detto ai microfoni di Bloomberg Tv – stiamo assistendo a tutti i tipi strani sviluppi nei mercati, i prezzi di molti asset finanziari sono molto elevati, in particolare gli attivi ad alto rendimento, la volatilità è molto bassa, i prezzi delle case stanno continuando a salire con molta forza, i mercati azionari sono su livelli molto alti: tutti questi fattori sono preoccupanti“.

White è preoccupato per una serie di fattori, in particolare l’indebitamento delle potenze asiatiche. In India i problemi del debito hanno radici lontane e ci sono diverse questioni irrisolte a livello di governance, in primo luogo per le banche a controllo statale.

Deve allarmare anche la situazione del debito della Cina, che non è molto migliore di quella indiana: l’accelerazione delle attività di prestito e la crescita del credito nel paese sono molto rapide. “Non è soltanto il livello del debito che è preoccupante, ma anche la velocità alla quale si sta accumulando: probabilmente una buona parte di quei prestiti non verranno mai restituiti o risulteranno morosi”.

Non si tratta di un problema di liquidità che può essere risolto dalle banche centrali: se c’è troppo debito, c’è un problema di insolvenza e solo i governi possono porre rimedio a problemi del genere”. Il mondo ha bisogno di una maggiore espansione fiscale, di riforme strutturali e le banche che hanno difficoltà patrimoniali vanno ricapitalizzate.

Un inasprimento delle politiche monetarie delle banche centrali è inevitabile, ma bisognerà fare molta attenzione ai tempi e ai modi. Per White è come se “ognuno stia andando per conto proprio e non sappiamo quali saranno le conseguenze a lungo termine” di ciò.