Società

MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (31/5/05)

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USA:dopo la giornata di chiusura per il Memorial Day, l’attenzione oggi è focalizzata sul dato relativo alla fiducia dei consumatori Usa del mese di maggio atteso in netto calo in base alle stime mediane.

In base a quanto segnalato dall’indice della fiducia dell’università del Michigan, nel mese di maggio la fiducia dei consumatori ha registrato un miglioramento nella seconda parte rispetto alla prima metà, grazie alla continuazione del trend decrescente del prezzo del petrolio. L’indice finale è risultato però in ribasso rispetto ad aprile.

Nei primi 4 mesi del 2005 il calo della fiducia è stato pressoché costante ma non ha impattato negativamente sulle decisioni di spesa, grazie al buon andamento del mercato del lavoro oltre che al supporto offerto dai rimborsi fiscali.

Europa: i dati preliminari relativi all’inflazione spagnola di maggio hanno evidenziato un marcato rallentamento del tendenziale, che è passato al 3,2%, dal 3,8% del mese precedente.

Il dato è particolarmente incoraggiante per la lettura dell’inflazione dell’intera area Euro che, sotto l’ipotesi di un dato italiano armonizzato invariato al 2,2%, dovrebbe registrare un rallentamento al 2% dal 2,1% di aprile.

L’attenzione della settimana rimarrà focalizzata sulla riunione della Bce. Non si attendono variazioni dei tassi di interesse ma sarà interessante analizzare le nuove stime di crescita ed inflazione. Dopo le numerose revisioni al ribasso apportate dalle principali organizzazioni internazionali, anche la Bce potrebbe portare le stime di crescita dell’intera area Euro all’1,4%, dall’1,6% precedenti.

Oggi intanto sono attesi, oltre ai prezzi al consumo italiani, i dati relativi al mercato del lavoro tedesco. Secondo le alcune indiscrezioni diffuse ieri il numero totale dei disoccupati di maggio è rimasto invariato secondo i dati destagionalizzati rispetto ad aprile.

Asia-Pacifico:prima parte di sessione in territorio negativo e chiusura in marginale rialzo, oggi, per l’indice Nikkei 225, dopo aver lentamente metabolizzato i dati pubblicati ante apertura, con il tasso di disoccupazione inaspettatamente sceso in aprile al 4,4%, su base destagionalizzata, dal 4,5% di marzo, raggiungendo così il livello minimo dal dicembre 1998, tra l’altro risultando associato ad un aumento della forza lavoro, dopo aver toccato anche il livello del 5,5% tra seconda metà del 2002 ed inizio 2003.

Un altro rapporto governativo ha evidenziato come in aprile vi fossero ben 94 lavori disponibili per ogni 100 persone in cerca di impiego, il massimo da 12 anni a questa parte.
Più importante ancora, nello stesso mese la spesa per consumi delle famiglie guidate da un lavoratore dipendente è aumentata del 3,6% sul mese, in termini reali e sempre su base destagionalizzata, primo aumento degli ultimi tre mesi, pur se meno di quanto atteso in mediana, portando la variazione tendenziale annua a –3,1% e confermando i sospetti di un prolungamento nel secondo trimestre della crescita dei consumi privati evidenziata nel primo, quando consumi ed investimenti privati hanno ben più che compensato il negativo andamento delle esportazioni nette.

Da segnalare anche l’ulteriore, sia pur marginale, miglioramento in maggio dell’indice dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere, così come calcolato da Nomura Securities.

Commodity:dopo la chiusura di venerdì in prossimità dei 52 $/b, determinata in parte dal rafforzamento del dollaro, scende il prezzo del petrolio dietro la speculazione che le scorte saranno sufficienti a soddisfare la domanda delle raffinerie durante la seconda parte dell’anno.

Tra le altre commodity il rafforzamento del dollaro ha penalizzato le quotazioni aurifere scese in prossimità dei 417 $/oncia.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)