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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (28/10/05)

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(WSI) – USA: i principali listini hanno chiuso in sensibile calo appesantiti dalle notizie relative al gigante automobilistico GM, i cui conti sono stati messi sotto osservazione dalla Sec. Nella giornata di ieri era girato anche il rumors, prontamente smentito dalla società, di un prossimo ricorso al chapther 11 per la protezione dai creditori.

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Deludenti anche le notizie derivanti da Microsoft. Malgrado la società abbia annunciato un incremento dei profitti del 24% nel terzo trimestre, il colosso statunitense ha abbassato le stime di profittabilità per l’ultimo trimestre dell’anno perdendo nell’after hour l’1,5%. I dati relativi agli ordinativi dei beni durevoli hanno registrato a settembre un calo consistente. A penalizzare l’indice generale è stata non solo la sottocomponente relativa ai trasporti (-4.7%), ma anche quella relativa alla computeristica (-3.6%). In calo anche gli ordinativi di beni capitali escluso la difesa (-8.1%) considerati una buona proxy della spesa per investimento nei mesi futuri. Malgrado il calo sia stato consistente va tenuto conto che il dato ha risentito negativamente della stagione degli uragani e quindi potrebbe essere destinato a rimbalzare nei prossimi mesi quanto si vedranno le commesse correlate con la ricostruzione delle zone distrutte. L’Ocse ha detto di attendersi una crescita Usa per il 2006 in lieve rallentamento e pari al 3.25%, anche se tale scenario potrebbe essere compromesso da una ripresa dei rischi inflattivi, unita ad una svalutazione del dollaro e alla presenza dei deficit gemelli.

Europa: dopo Weber, anche Liikanen, presidente della banca centrale finlandese e membro del consiglio direttivo della Bce, ha dichiarato che malgrado l’inflazione continui a rimanere sottocontrollo l’andamento del prezzo del greggio potrebbe rappresentare un rischio per la dinamica inflattiva. Dal lato societario si evidenzia il deludente annuncio di Alcatel. La società ha perso il 9% dopo aver dichiarato un calo del margine operativo.

Asia-Pacifico: deludenti i dati della produzione industriale che a settembre ha messo a segno un modesto +0,2%. Nel terzo trimestre dell’anno l’output è quindi sceso dello 0,3% t/t, generando timori sulla tenuta della fase di recupero. Secondo quanto dichiarato da Hasegawa, direttore del centro statistico del ministero dell’economia, il settore tecnologico continua comunque a rimanere robusto. Persiste invece la deflazione. A settembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un –0,3%, invariato rispetto ad agosto. I dati sulla crescita uniti a quelli sull’inflazione allontanano il timore di un imminente cambiamento di politica monetaria da parte delle autorità.

Commodity: pressoché invariate le quotazioni petrolifere. Se da un lato il Dipartimento dell’Energia ha riportato un aumento delle scorte di gas naturale superiore alle attese, dall’altro il blocco della produzione di greggio nel Golfo del Messico dovuto agli uragani Katrina, Rita e Wilma e pari al 68% gettano dei dubbi sulla sostenibilità della domanda invernale di heating oil.

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