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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (22/2/05)

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USA: dopo la giornata di chiusura dei mercati Usa, la settimana finanziaria si apre con l’ennesima notizia di banche centrali asiatiche in fase di diversificazione delle riserve valutarie. In particolare, secondo quanto riportato da Reuters, un portavoce della banca centrale coreana ha dichiarato che procederà a diversificare le valute. La banca centrale sud coreana è il quarto detentore al mondo di riserve valutarie (circa 200 Mld$) ed il quinto maggior detentore di Treasuries Usa. Si tratta di un’ennesima conferma del trend emerso ormai da diversi mesi che sottolinea il diverso atteggiamento rispetto al passato da parte di alcune delle principali banche centrali per ammontare di riserve valutarie detenute.

Oggi è atteso il dato sulla fiducia dei consumatori Usa di febbraio. Sarà determinante rilevare l’andamento delle sottocomponenti relative al mercato del lavoro, dopo che nel corso delle ultime due settimane di rilevazione i sussidi alla disoccupazione si sono attestati in prossimità del contenuto livello di 300.000 unità. Inoltre sarà interessante anche verificare se continua la dicotomia tra una buona percezione della situazione contingente a fronte invece del calo delle aspettative.

Rileviamo però che recentemente le indicazioni migliori, in ottica non farm pay rolls, sono state quelle fornite dalle sottocomponenti occupazionali degli indici Ism. Su mercato obbligazionario aumenta il numero degli analisti che caldeggia il ritorno all’emissione di Treasuries trentennali dopo l’interruzione a partire dal 2001. A tal proposito viene rilevato che la domanda potrebbe essere piuttosto forte in previsione dell’approvazione della riforma previdenziale.

Europa: l’inflazione italiana di gennaio è stata confermata all’1,9% a/a, dal 2% di dicembre, trainata al ribasso dalla flessione della sottocomponente trasporti e da quella delle spese sanitarie. Anche alcuni esponenti della Bce hanno espresso giudizi positivi sulla dinamica inflativa. Wellink, governatore della banca centrale olandese e membro del board della Bce, ha dichiarato che l’inflazione è sottocontrollo e che le autorità non necessitano di innalzare i tassi di interesse.

In Germania, il Pil per il quarto trimestre del 2004 è stato confermato in calo dello 0,2% t/t, trainato al ribasso da una flessione della spesa per investimenti in beni durevoli (-0,4% t/t) e da una contrazione della spesa pubblica (-0,7% t/t). In lieve miglioramento la spesa per consumi che per la prima volta dopo 5 trimestri non si è contratta su base annua, segnando nell’ultimo trimestre un tendenziale invariato.

Leggermente migliore delle attese il dato sul deficit/Pil passato al 3,7%, dal 3,8% del 2003 e dal 3,9% atteso. Il dato rimane, almeno per adesso, ben al di sopra del limite del 3% previsto dal Patto di Stabilità e Crescita, ma con la riforma che dovrebbe giungere in marzo potrebbe essere in linea con i nuovi parametri.

Asia-Pacifico: in territorio negativo, stamani, le maggiori borse della regione, con le eccezioni di Shanghai (+1,93%) e Shenzhen (+2,61%). A Tokio, l’indice azionario Nikkei 225 ha ceduto lo 0,46%, con vendite sui titoli delle grandi imprese esportatrici indotte in parte dalla rinnovata debolezza del biglietto verde nei confronti dello Yen, debolezza che fa temere per l’erosione degli utili contabili nipponici, data la spesso consistente parte del fatturato realizzata negli USA e denominata in Dollari.

Il movimento della valuta nipponica ha accompagnato quello dello won sudcoreano, dopo che si è diffusa la notizia secondo la quale un rappresentante della Banca di Corea, ieri, avrebbe affermato in un’audizione parlamentare l’intenzione dell’istituto di cominciare a diversificare le proprie riserve valutarie. Il dato sui prezzi al consumo cinese di gennaio ha registrato un tendenziale annuo di 1,9%, il valore minimo dall’ottobre 2003 e ben inferiore all’attesa mediana di 2,3%.

Il rallentamento dell’inflazione cinese, pur in una situazione di crescita superiore a quanto considerato prudente dalle stesse autorità di Pechino, è stato possibile anche grazie al forte ridimensionamento della crescita dei prezzi dei generi alimentari, responsabili dei recenti rialzi dell’indice generale, a seguito degli ottimi raccolti. La People’s Bank of China potrà quindi essere paziente nel considerare l’opportunità di ulteriori rialzi dei tassi ufficiali di interesse, soprattutto alla luce della delicata situazione del sistema bancario.

Commodity: salgono le quotazioni petrolifere dopo che il London-based Centre for Global Energy Studies ha aumentato del 14% le previsioni di crescita dei consumi per il 2005 portandole a 1,6 Mln. A Londra ieri il Brent ha raggiunto il valore più alto delle ultime quattro settimane a causa dell’abbassamento delle temperature che dovrebbe aumentare la domanda europea di petrolio da riscaldamento. A dare la spinta ai prezzi petroliferi sono state anche gli attentati in Iraq e le tensioni in Siria e Iran. Intanto è attesa per giovedì la pubblicazione dei dati sulle scorte di distillati statunitensi.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)