Società

MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (07/7/05)

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USA:secondo il report pubblicato dall’Ism non manifatturiero, a giugno la componente che misura l’attività del settore ha registrato un sensibile recupero (da 58,5 a 62,2) posizionandosi al massimo dallo scorso marzo.

Dei 14 settori che sono monitorati dall’indice, solo 2 hanno riportato un calo dell’attività: agricoltura ed health care.

Anche la componente occupazionale ha registrato un buon recupero (da 53,4 a 57,4) : in quest’ultimo caso tutti i comparti, ad eccezione di quello agricolo, hanno segnato un miglioramento.

Il settore che compare tra i migliori è quello delle costruzioni, ad ulteriore testimonianza del forte supporto offerto dal comparto immobiliare alla spesa per consumi.

Il dato di oggi lascia aperta la possibilità di un incremento dei lavoratori non agricoli a giugno (in pubblicazione domani) superiore alle 150.000 unità, così come ora atteso dalle aspettative mediane. In tal senso spingono anche le favorevoli indicazioni delle sottocomponenti occupazionali dell’indice sulla fiducia dei consumatori oltre che il favorevole andamento dei sussidi settimanali.

Stando alle indicazioni degli indicatori anticipatori, la contribuzione del settore costruzioni potrebbe essere particolarmente positiva mentre invece potrebbe continuare ad essere negativa quella del settore manifatturiero.

I nuovi record del petrolio hanno avuto come effetto quello di tenere sostanzialmente fermi i mercati obbligazionari e l’Euro/Dollaro, a fronte invece di penalizzazioni degli indici azionari che in alcuni casi hanno sfiorato l’1%.

A tal proposito segnaliamo l’andamento in controtendenza dell’indice Sox dei semiconduttori che nelle ultime due giornate ha guadagnato oltre il 3%.

Ieri in Brasile il presidente Lula ha proceduto alla sostituzione di tre ministri per cercare di far fronte alla potenziale crisi derivante dal recente scandalo che ha coinvolto alcuni esponenti del proprio partito.

Europa:dopo la forte contrazione di aprile salgono gli ordinativi all’industria tedeschi.

A maggio il dato ha registrato una crescita congiunturale del 2,7% dal –2,6% di aprile.
All’interno, si registra una crescita sia degli ordini esteri (+5% a/a da –4,6%) sia di quelli domestici (0,5% a/a da –0,5%).

Sul dato ha pesato fortemente l’indebolimento dell’euro che ha reso più competitive le merci tedesche.

Oggi è attesa la riunione della Bce da cui non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi. Sarà interessante la conferenza stampa tenuta da Trichet successiva alla riunione. In particolare il discorso dovrebbe focalizzarsi sull’aumento del prezzo del greggio e sull’impatto che questo potrà avere sulla crescita, nonché sul forte aumento di liquidità nel sistema.

Oggi si terrà anche la riunione della BoE che dovrebbe mantenere invariata l’attuale politica monetaria, sebbene l’ipotesi di un taglio non sia del tutto esclusa, soprattutto dopo che nell’ultima riunione due membri si sono schierati in tal senso.

Sul fronte emissioni segnaliamo in Francia l’emissione del nuovo OAT decennale e la riapertura dell’OAT a 50 anni per un importo complessivo dei due titoli tra 7-7,5MLD€.

Asia-Pacifico:il nuovo record del prezzo del petrolio e la correlata chiusura negativa delle borse nordamericane non hanno potuto che pesare sui maggiori indici azionari della regione, tutti in calo con la sola eccezione del Kospi Composite (+0,77%) a Seoul.

Nel giorno in cui sono stati resi noti andamenti in calo, in giugno, per le spese e la fiducia dei consumatori sudcoreani, l’azionario è stato comunque sostenuto dalla decisione, pur anticipata, della Banca di Corea di mantenere il tasso ufficiale di interesse al minimo storico del 3,25%, confermando così il proprio impegno, coordinato con quello della politica fiscale, per far ripartire l’espansione economica del paese, avendo la banca solo il 5 luglio scorso ridotto le proprie previsioni di crescita per l’anno in corso al 3,8%, dal 4% precedentemente atteso.

Tale conferma è stato uno dei fattori dietro l’indebolimento dello Won nei confronti del Dollaro, il che ha beneficiato i titoli delle aziende esportatrici. In Giappone, l’indice Nikkei 225 è sceso per il terzo giorno consecutivo, cedendo lo 0,12%, tra i timori, condivisi da governo, banca centrale ed osservatori privati, che gli alti costi dell’energia possano avere un impatto non trascurabile sulle prospettive della crescita nipponica, mentre non ha portato conforto il prolungamento dell’indebolimento dello Yen, in parte collegato proprio al prezzo del greggio.

A indurre vendite di titoli tecnologici, la notizia che NEC Electronics, controllata da NEC Corp (-3,48%), ha ridotto di più della metà le proprie previsioni di utile per l’anno in corso, a causa dell’andamento deludente delle vendite di chip usati nella telefonia mobile e negli elettrodomestici.

Commodity:continua la corsa dell’oro nero che ieri ha chiuso la sessione a 61,28$/b.

A pesare sulle quotazioni sono state le notizie inerenti l’arrivo di un’altra tempesta tropicale, Dennis, che potrebbe trasformarsi in uragano prima dell’arrivo nel Golfo del Messico, previsto entro il fine settimana.

Ricordiamo che l’area fornisce agli Usa circa il 38% di greggio.
Attese oggi anche le scorte petrolifere statunitensi.

Intanto l’Opec ha fatto sapere che prima di ricorrere ad un aumento della produzione occorrerà verificare che questo incremento del prezzo del greggio sia duraturo.

Tra i metalli salgono le quotazioni del rame in seguito all’annuncio di uno sciopero in Cile ed in Arizona.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)