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MERCATI: ECCO PERCHE’ IL RIALZO IN BORSA

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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(WSI) – Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti sulla scia dell’andamento positivo dei listini azionari ed in seguito al dato sul Pmi manifatturiero europeo che, sebbene in rallentamento, è rimasto sopra i 50. In controtendenza il dato spagnolo ed italiano sceso sotto la soglia dei 50, indicando una contrazione dell’economia per i prossimi mesi. In una bozza dell’outlook il Fmi ha abbassato le stime di crescita del 2008 per la Germania portandole all’1,2% (dall’1,5%) ed all’1,3% per l’area Euro. Lo spread sul decennale tra Italia e Germania è sceso sotto i 50, spingendosi fino a 45, mentre sul monetario i tassi sono rimasti pressoché stabili ma sempre su livelli elevati. Oggi i mercati resteranno in attesa del discorso di Bernanke. Sul decennale la resistenza resta al 4%.

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Negli Usa forte rialzo dei mercati azionari dopo l’annuncio di forti svalutazioni da parte di Ubs, Lehman e Deutsche Bank accompagnate però anche da contestuali dichiarazioni in merito ad aumenti di capitale complessivi di circa 19 Mld$. Da inizio del 2007 le svalutazioni annunciate hanno raggiunto i 232Mld$. Gli operatori hanno accolto tali indicazioni come segnale di possibile raggiungimento della parte finale della fase di svalutazioni o comunque della maggiore facilità di raccolta di capitali sui mercati da parte del sistema finanziario, tale da rendere meno temibili eventuali svalutazioni future.

Di conseguenza il primo giorno del secondo trimestre è iniziato all’insegna di un rialzo giornaliero record dei listini nel corso degli ultimi 70 anni. Il Financial Times oggi sottolinea come tale rialzo sia avvenuto nonostante il richiamo alla prudenza da parte degli stessi soggetti interessati tra cui l’ad di Ubs. Verosimilmente ha inciso anche un contestuale processo di riallocazione trimestrale di portafoglio verso posizioni neutral sull’azionario da precedente sottopeso, oltre a forti ricoperture da parte di hedge fund che allo stesso tempo hanno proceduto anche a vendite massicce di materie prime.

Tale forte movimento di mercato è avvenuto nel giorno in cui sono arrivate indiscrezioni in merito alle revisioni dell’outlook economico del FMI che potrebbe portare le stime di crescita Usa del 2008 allo 0,5% dal precedente 1,5%. Anche per il 2009 le previsioni rimangono non incoraggianti situandosi allo 0,6%. Per oggi la resistenza sul decennale al 3,55% rimane ancora valida soprattutto nel caso di un discorso di Bernanke incentrato sui rischi inerenti la crescita. Nel caso di rottura al rialzo il successivo livello si colloca a 3,61%.

Valute: Dollaro in forte apprezzamento verso Euro. Il maggior ottimismo sul comparto finanziario ha spinto gli operatori a ridimensionare le aspettative di taglio tassi della Fed, che ora si attestano a 25pb nel Fomc del prossimo 30 aprile. A tale andamento potrebbero aver contribuito anche prese di profitto da parte degli hedge fund che continuano ad essere lunghi di Euro, sebbene su livelli non elevatissimi. Il livello chiave di supporto è a quota 1,5550. L’eventuale foratura al ribasso potrebbe portare il cross fino a 1,54, evento però che però è condizionato al tenore del discorso di Bernanke. Le minori tensioni sul credito ed i rialzi delle borse tornano a penalizzare lo Yen, in deprezzamento vs le principali valute. Verso Euro una fascia di resistenza si colloca tra 159,60 e 161, area dalla quale passano numerose medie mobili di lungo periodo. Questa notte la BoJ ha dichiarato che lo Yen effettivo reale, calcolato verso le 15 valute dei principali partner commerciali, a febbraio si è apprezzato raggiungendo i massimi da 22 mesi. Su base storica si colloca però ancora su livelli storicamente molto contenuti, segnalando la sottovalutazione della valuta nipponica.

Materie Prime: altra giornata negativa per il comparto penalizzato dall’apprezzamento del Dollaro vs Euro. Con l’inizio del secondo trimestre gli investitori potrebbero aver modificato l’asset allocation favorendo l’azionario a scapito delle materie prime e dei bond. Il greggio ha chiuso in lieve calo. Più marcati i ribassi dei metalli industriali. Il rame ha perso lo 0,5%, l’alluminio l’1,1%. Forti vendite sui metalli preziosi con l’oro (-3,6%) calato sotto i 900$/oncia per la prima volta da 6 settimane. Contrastati gli agricoli. Al forte ribasso del grano (-3,6%) si è contrapposto il rialzo di mais (+3%) e soia (+1,1%).

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