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Mercati, a Piazza Affari seduta compromessa dai cali di banche e FCA

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In controtendenza rispetto ai guadagni visti in Asia, Piazza Affari – chiusa ieri in occasione del primo Maggio – scambia in ribasso nelle prime battute con una perdita di quasi l’1%. In rialzo alla Borsa di Milano ci sono soltanto una manciata di titoli come Recordati e DiaSorin. Continua il calo del settore bancario. Male fanno anche FCA, Pirelli e Telecom Italia. In agenda in giornata ci sono le trimestrali societarie di Tenaris, Coima Res e Zignago Group.

Le Borse asiatiche sono da un lato favorite dalle aspettative di una prossima soluzione della guerra commerciale in atto fra Usa e Cina, dall’altro però non sanno bene come interpretare l’atteggiamento temporeggiante della Federal Reserve. Tokyo è rimasta chiusa per i festeggiamenti per l’incoronazione del principe Naruhito come nuovo imperatore. Shanghai invece è chiusa per la festa del lavoro fino al 6 maggio. Hong Kong (+0,65%) è in rialzo di oltre mezzo punto percentuale sulle aspettative di una chiusura delle trattative fra Usa e Cina sul commercio internazionale dopo le dichiarazioni del segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che ha definito “produttive” le ultime discussioni tenute a Pechino.

In ambito di mercati obbligazionari i contratti sui Bund tedeschi segnano un calo di 14 tick a quota 165,17, mentre lo spread tra Italia e Germania sulla scadenza a dieci anni si attesta in area 254 punti base, con il rendimento del nostro decennale che vale il 2,56%. Andando a guardare l’andamento degli altri mercati, sul valutario il cross euro dollaro viaggia a 1,1194. Il dollaro americano si è stabilizzato dopo un calo seguito al dato negativo sull’industria manifatturiera Usa.

Sul fronte macro sono stati pubblicati gli indici Pmi del settore manifatturiero dell’area euro. Quello italiano si è collocato ancora sotto quota 50 punti ad aprile. È il livello che separa un’attività in espansione da una in contrazione. Il dato ha chiuso il mese di aprile a 49,1 punti, segnalando il peggioramento meno grave delle condizioni operative del settore in quattro mesi.