Società

MEDIOBANCA: TIMIDA REAZIONE AL PIANO 2002-2005

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Debutto poco mosso questa settimana per Mediobanca, dopo l’approvazione all’unanimità del piano strategico 2002-2005 da parte del consiglio d’amministrazione nella serata di venerdì.

Il piano prevede il potenziamento della funzione wholsale banking assieme allo sviluppo di un private equity ed un private banking.

Prevista, inoltre, l’espansione anche all’estero. In special modo sarà rafforzata la presenza in Germania, Francia e Spagna. La società ha porecisato che lo sviluppo e il potenziamento dei nuovi business sarà fatto senza ricorrere ad aumenti di capitale.

“Non vogliamo diventare operatori globali come Goldman Sachs o Merrill Lynch, ma vogliamo diventare una boutique europea,” ha detto il portavoce della holding.

Nel 2005 il Roe (Return on equity ossia utili netti rispetto al capitale sociale) è atteso al 15%.

Modifiche anche al vertice dove l’amminitratore delegato Vincenzo Maranghi, sarà affiancato da due vice direttori generali; Magliaro e Nagel. In tre anni avverrà il potenziamento dell’organico dell’istituto con previsti 60-80 assunti.

Non sono mancati i commenti alla semirivoluzione della banca d’affari. The Wall Street Journal Europe riporta le perplessità di banchieri e analisti sulla capacità di raggiungere gli obiettivi senza operare un cambio al vertice.

A Piazza Affari il titolo è in leggero rialzo.

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