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MACRO & MERCATI: SUI BOND USA L’ ALLARME SUBPRIME

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono rimasti pressoché invariati in una giornata scarna di dati macro. Per la giornata odierna non sono attesi grossi spunti dal lato macro a parte la pubblicazione dell’indice Ifo che, se peggiore delle attese, potrebbe generare un calo dei tassi di interesse. Tuttavia considerata l’assenza di dati macro in Usa, la giornata potrebbe essere caratterizzata da una scarsa volatilità.

Negli Usa andamento dicotomico dei tassi di mercato con rialzo concentrato sul decennale, a fronte invece dell’invarianza sul biennale. I timori legati alle rinnovate tensioni sul settore delle obbligazioni garantite da mutui ad elevato grado di rischio (i c.d. subprime mortgage) hanno generato un allargamento degli spread sul comparto corporate spingendo gli operatori a “rifugiarsi” sui più sicuri titoli governativi a breve termine Usa, attratti anche dai livelli dei tassi raggiunti dopo i recenti rialzi. Nel frattempo le notizie sul fronte macro sono risultate positive, indicando la possibilità di continuazione del recupero nel settore manifatturiero.

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I mercati azionari hanno continuato il rally al rialzo, con questa volta un sensibile recupero soprattutto del settore semiconduttori con l’indice Sox in rialzo di circa il 3%. Oggi la giornata si è aperta con un forte calo dei listini azionari cinesi per i timori di eventuali rialzi dei tassi già nel corso del fine settimana. Complessivamente, in assenza di dati macro, l’attenzione sarà concentrata soprattutto sui mercati azionari. Sul comparto decennale la resistenza principale si colloca a 5,25%, ma sarà importante verificare se la chiusura sarà o meno superiore all’importante livello settimanale di 5,17%.

Valute: Dollaro sostanzialmente stabile verso Euro, continuando ad oscillare in un range ristretto. Oggi l’attenzione è sull’indice Ifo tedesco: laddove dovesse confermare i segnali meno positivi già arrivati dall’indice Zew, il cross potrebbe spingersi fino al supporto collocato fra 1,3350/1,3375. Prima resistenza ad 1,3440. Prosegue il deprezzamento delle Yen che verso Dollaro ha toccato i minimi degli ultimi 4 anni e mezzo, mentre verso Euro ha toccato il nuovo minimo record. Il movimento è probabilmente dovuto all’espansione delle operazioni di carry trading, favorite dalle attese di tassi bassi in Giappone ancora per diverso tempo. Verso Dollaro la resistenza si colloca a 124, ma non è escluso che possa raggiungere 125 la prossima settimana. Verso Euro i probabili livelli teorici di resistenza potrebbero collocarsi intorno a 166,50 e 167.

Materie Prime: negativi i principali indici settoriali del GSCI Excess Return. Lieve calo per gli energetici nonostante il rialzo del greggio Wti, favorito dall’espansione della partecipazione allo sciopero in Nigeria che potrebbe minacciare la produzione. Negativi gli industriali guidati dal ribasso dello zinco (-2,4%). Debole anche il rame (-0,8%) dopo che a Londra le scorte hanno evidenziato la maggiore variazione giornaliera positiva degli ultimi 8 mesi. Negativi i preziosi penalizzati dal rialzo dei tassi di mercato. Contrastati gli agricoli.

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