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MACRO & MERCATI: ECCO PERCHE’ ANCORA TURBOLENZE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
Tassi di Interesse: ieri in area Euro i tassi di rendimento sono scesi sulla scia di un rinnovato aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori. Ad agosto l’indice Ifo è calato per il terzo mese consecutivo, spinto dalla debolezza della componente prospettica. E’ stato invece superiore alle attese l’M3 di luglio (+11,7% da 11%), che ha toccato il massimo degli ultimi 28 anni, con la componente relativa ai prestiti alle aziende non finanziare in accelerazione (+13,6% da 13,3). Questa mattina gli acquisti sono proseguiti, in linea con la debole partenza dei listini azionari europei.

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Le tensioni hanno comportato un aumento dell’indice Itraxx Crossover salito in prossimità dei 340pb, e dell’Embi+ spread passato da 227 a 234 pb. Per oggi sul decennale la resistenza si colloca a 4,30% mentre i supporti a 4,20 e 4,16%.

Negli Usa tassi di mercato in marcato calo dopo il riacutizzarsi delle tensioni legate ai titoli aventi come sottostanti i mutui. Il pretesto di breve è stato rappresentato da un report di Merrill Lynch che ha rivisto al ribasso il giudizio su alcune grosse banche di investimento, ipotizzando un netto calo dei ricavi derivanti dall’attività di emissione del debito e di fusioni ed acquisizioni. Di fondo il comportamento degli operatori sconta l’incertezza sull’entità e la portata della crisi in atto.

Il timore è che diversi veicoli finanziari (c.d. SIV), dopo aver fronteggiato temporaneamente la situazione attraverso il mercato del pronti contro termine, siano poi costretti a liquidare parte dei loro asset. Ieri è arrivata la notizia da parte di S&P secondo cui uno di tali veicoli, Cheyne Finance, avente in gestione circa 20Mld$, inizierà a liquidare circa 6Mld$ dei propri asset. Sul fronte macro si è registrato un ridimensionamento marcato della fiducia dei consumatori (ai minimi da circa un anno) come conseguenza delle tensioni sui mercati finanziari. Inoltre i prezzi delle case hanno accelerato il calo nel secondo trimestre.

In questo contesto il contenuto delle minute del Fomc del 7 agosto è passato in secondo piano. La Fed è apparsa più preoccupata del rischio inflazione pur ammettendo che il rientro delle tensioni sui mercati avrebbe richiesto un po’ di tempo. Allo stesso tempo lo staff della Fed ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2007 ed il 2008. Per oggi l’attenzione sarà interamente sui mercati azionari e sul mercato monetario. Pertanto la volatilità più accentuata dovrebbe interessare lo spread 2-10 anni. Sul decennale il supporto di rilievo è a quota 4,50%, forato il quale i livelli successivi sono pari al minimo del 2007 (4,44%) e del 2006 (4,40%).

Valute: Dollaro in apprezzamento questa mattina dopo il forte calo dei listini azionari che ha riportato forti acquisti sui titoli governativi Usa in chiave di “rifugio verso la qualità”. L’andamento del cross è legato all’acutizzarsi o meno delle tensioni sui mercati finanziari. Nel breve primo supporto a 1,3560 e successivamente 1,35. Prime resistenze a 1,3685/1,3710. Torna ad apprezzarsi lo Yen sulla scia dei ribassi dei listini azionari in seguito ad una nuova ondata di aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori. Verso Euro oggi la resistenza più vicina si colloca intorno a 156,60, mentre i supporti a 154,50 e 153,50. Verso Dollaro primo supporto intorno a 114, il successivo passa molto più in basso, intorno a 112.

Materie Prime: giornata di ribassi per le materie prime in linea con l’aumento dell’avversione al rischio. Lieve calo per il greggio Wti, mentre il gas naturale è salito del 4% a causa di una tempesta in formazione sull’oceano Atlantico, con potenzialità di trasformarsi in uragano. Pesanti i metalli industriali, penalizzati dal forte calo dei listini azionari. Marcato calo del rame (-1,4%) in seguito all’aumento delle scorte al Lme. Lievemente negativi i preziosi, in calo anche gli agricoli.

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