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MACRO & MERCATI: ATTENZIONE AI DATI AMERICANI

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
In area Euro è atteso il dato finale del Pil del primo trimestre, con il dettaglio delle sottocomponenti che dovrebbero evidenziare il buon andamento delle esportazioni nette e la buona tenuta dei consumi. Attesi anche i Pmi manifatturieri di maggio. Negli Usa giornata densa di importanti dati macro tra cui quelli relativi al mercato del lavoro. Le indicazioni fornite dai dati settimanali sui sussidi per la disoccupazione lasciano ipotizzare un miglioramento, sebbene la percezione dei consumatori sia rimasta pressoché immutata. Complessivamente non sarebbe da escludere un dato intorno alle 100.000 unità, di poco inferiore all’attuale consensus.

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Tassi di Interesse: in area Euro è continuato il rialzo dei tassi di mercato con il decennale che ha toccato la resistenza del 4,43% per poi chiudere la sessione a 4,42%. Lo spread sul segmento 2-10 anni è sceso sotto i 3 pb. Oggi sono attesi i dati finali del Pil del primo trimestre ed i Pmi manifatturieri che, se migliori delle attese, potrebbero generare un ulteriore rialzo dei tassi, portando il decennale oltre la resistenza del 4,43%. Inoltre sarà importante monitorare i dati statunitensi sul mercato del lavoro.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo dopo la pubblicazione del dato in seconda lettura del Pil del primo trimestre che, sebbene rivisto al ribasso, ha confermato la buona tenuta dei consumi la cui variazione annualizzata è stata anzi rivista al rialzo. Il dato complessivo è stato il frutto di correzioni peggiorative del deficit commerciale e delle scorte. Il vero mover dei mercati obbligazionari è però ancora rappresentato essenzialmente dalla continuazione del rally sul mercato azionario dove ieri l’indice S&P 500 ha segnato il nuovo massimo dal marzo del 2000. Nel frattempo i listini cinesi hanno chiuso oggi in calo, che ancora una volta ha interessato soprattutto il comparto B, ossia quello riservato in buona parte agli investitori esteri il cui indice relativo è ora circa il 25% sotto i massimi storici. Oggi l’ago della bilancia sarà rappresentato dai dati sul mercato del lavoro che, nel caso risultassero ampiamente sopra le attese, potrebbero spingere il decennale fino alla soglia del 4,95%.

Valute: Dollaro sostanzialmente stabile verso Euro evidenziando un atteggiamento attendista degli operatori in vista del dato principe sull’andamento occupazionale Usa. Poco hanno impattato le dichiarazioni del vicegovernatore della banca centrale cinese sulla possibilità di aumentare le riserve in Euro che dovrebbe però riguardare il flusso incrementale e quindi non interessare quelle ora già detenute in Dollari. Ribadiamo i livelli indicati ieri: primo supporto a 1,3375, resistenze posizionate a 1,3475 e 1,3520. Yen in deprezzamento verso le principali valute. Verso Dollaro il cross si trova poco al di sotto della resistenza 122,20, massimo degli ultimi 3 mesi. Tale resistenza potrebbe contenere il deprezzamento fino ai dati sull’occupazione Usa in arrivo nel pomeriggio. Verso Euro il cross continua a rimanere vicino ai massimi storici con la resistenza a 164,39 ed il supporto a 163.

Materie Prime: in crescita il greggio Wti dopo che il Dipartimento dell’Energia Usa ha annunciato un calo imprevisto delle scorte. Contrastati gli industriali. Il rame ha guadagnato il 2,4% dopo che le scorte al Lme sono calate al livello più basso degli ultimi 7 mesi. L’aumento delle scorte ha invece fatto calare il nichel (-1,4%). Tra gli agricoli rialzo per il grano (+1,2%) dopo che la pioggia ha rallentato il raccolto Usa. Infine buoni rialzi per i preziosi grazie all’aumento dei timori legati all’inflazione.

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