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MACRO E MERCATI: GIORNI DI FUOCO PER GLI USA

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
Eventi Odierni
Negli Usa settimana densa di importanti appuntamenti tra cui la Fed domani, il discorso di Bernanke del prossimo giovedì ed infine la pubblicazione delle trimestrali delle principali banche, importante per avere un quadro aggiornato dell’impatto della crisi dei mutui ad alto rischio.

Tassi di Interesse: venerdì in area Euro, i tassi di mercato hanno chiuso su livelli pressoché invariati rispetto alla giornata precedente, con lo spread 2-10 anni stabile intorno ai 18pb. Sul mercato monetario, le iniezioni di liquidità della Bce sembrano cominciare a sortire l’effetto desiderato, ossia quello di tranquillizzare i mercati. Il tasso overnight ha oscillato venerdì tra il 3,80% ed il 3,20%, l’Euribor a tre mesi è sceso al di sotto di 4,70%. In lieve calo l’Itraxx Crossover, stabile l’Embi+. Sul decennale il supporto si colloca a 4,12% e la resistenza a 4,21%. Negli Usa tassi sostanzialmente stabili malgrado il rialzo delle aspettative di inflazione, in una giornata in cui l’attenzione degli operatori è stata focalizzata in parte sui dati macro ed in parte sulle notizie di difficoltà ulteriori segnalate dalla banca Uk Northern Rock, travolta dalla crisi dei mutui Usa. Nel primo caso i dati sulle vendite al dettaglio sono risultate complessivamente inferiori alle attese, sebbene alcune voci di spesa abbiano evidenziato una buona tenuta, come ad esempio la componente arredamento ed elettronica di consumo. Il dato più veritiero sullo stato di salute dei consumi sarà probabilmente quello di settembre, dal momento che il mese di agosto potrebbe aver risentito eccessivamente della concentrazione proprio in tale mese della settimana di esenzione fiscale (tax holiday) sugli acquisti decisa da diversi stati Usa.

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Nel frattempo il titolo di Northern Rock ha chiuso la giornata con una perdita di circa il 31%, in seguito ai timori diffusosi tra i depositanti che, secondo quanto riferito da Reuters, avrebbero prelevato circa l’8% del totale dei depositi. L’evento più importante della settimana è rappresentato dalla riunione della Fed di domani che dovrebbe apportare un taglio di 25pb ai Fed Fund sebbene gli operatori siano lievemente più propensi a prendere in esame l’ipotesi di un taglio da 50pb. Greenspan, in un’intervista tv, ha invitato a non eccedere nei tagli a causa della presenza del rischio inflazione. Oggi, l’attesa è di un range trading piuttosto ristretto sul decennale ricompresso tra 4,45% e 4,50%.

Valute: Dollaro in lieve apprezzamento verso Euro dopo essersi spinto fino alla soglia di 1,39. Gli speculatori hanno lievemente incrementato le posizioni nette di Euro. La giornata chiave per il biglietto verde rimane quella di domani dopo la decisione della Fed. Nel frattempo atteso un range trading ricompresso tra 1,38 ed 1,39. Lo Yen continua a deprezzarsi specialmente verso Euro, con il cross che si è riportato intorno a 160. A pesare sulla valuta ha contribuito il rialzo del listino azionario giapponese e le attese di tassi invariati nella riunione della BoJ di questa settimana, contribuendo perciò a danneggiare la valuta nipponica a causa del differenziale tassi. Secondo il Cftc gli speculatori mantengono attualmente posizioni combinate nette lievemente rialziste in Yen. Verso Euro il supporto si colloca intorno 158,60. Area di resistenza intorno a 160,50-80.

Materie Prime: tra gli energetici forte rialzo del gas naturale salito di oltre il 4% su timori di una tempesta atlantica in formazione. In calo invece il greggio Wti dopo che Valero e Total hanno riaperto le raffinerie texane, temporaneamente chiuse in seguito al passaggio dell’uragano Humberto. Andamento contrastante per i metalli industriali con il calo dell’alluminio (-2,1%) ed il rialzo del nichel (+2,5%) su ritorno della domanda da parte dei produttori di acciaio Inox. Positivi gli agricoli, intorno alla parità i metalli preziosi.

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