Economia

Lusso in crisi: Kering crolla in Borsa dopo il profit warning sul calo delle vendite di Gucci

La crisi del lusso è sempre più forte. A dimostrarlo le azioni del gruppo francese del lusso Kering che sono crollate di oltre il 9% all’apertura di mercoledì, dopo che la società ha avvertito che prevede una forte contrazione degli utili del primo semestre a causa del calo della domanda del marchio Gucci.

Kering: titolo affonda in Borsa. Cosa sta succedendo

Kering ha dichiarato che le vendite del gruppo sono scese a 4,5 miliardi di euro nel primo trimestre, con un calo del 10% su base comparabile. Le azioni di Kering hanno subito un brusco calo nelle prime contrattazioni in Europa nella giornata di oggi, arrivando a cedere sul terreno il 9%, a seguito dell’avvertimento lanciato dalla stessa azienda di beni di lusso per cui l’utile operativo del primo semestre sarà “nettamente inferiore”.

Il fatturato di Kering su base comparabile è sceso del 10% nei tre mesi conclusi a marzo, attestandosi a 4,50 miliardi di euro. Il calo è stato attribuito in parte a un contesto macroeconomico sfavorevole, a un traffico pedonale più debole e a venti di cambio.

Ma, in particolar modo, il calo dei ricavi di Kering, è stato anche influenzato dalla debolezza della domanda del marchio Gucci, il cui fatturato è sceso del 18% su base comparabile.

Le colpe di Gucci

“La performance di Kering è peggiorata notevolmente nel primo trimestre”, ha dichiarato l’amministratore delegato François-Henri Pinault in un comunicato. “Sebbene avessimo previsto un inizio d’anno difficile, le condizioni di mercato stagnanti, in particolare in Cina, e il riposizionamento strategico di alcune nostre Maison, a partire da Gucci, hanno esacerbato le pressioni al ribasso sulla nostra top-line”.

La maison Gucci nel primo trimestre ha registrato ricavi pari a 2 ,1 miliardi di euro in calo del 21%(-18% su base comparabile), nonostante che le nuove collezioni disegnate dal direttore creativo Sabato De Sarn sono state accolte molto bene, “in particolare nella categoria ready to wear e scarpe”.

Il calo che sta subendo Gucci è in buona parte dovuto un rallentamento degli acquisti da parte dei cinesi. Già il mese corso, i ricavi nei tre mesi al 31 marzo – aveva fatto sapere lo stesso gruppo Kering, che controlla il brand italiano –  dovrebbero diminuire di quasi il 20% su base comparabile, soprattutto per l’impatto negativo della regione Asia-Pacifico

Per quanto riguarda gli altri marchi sotto il controllo di Kering, perde l’8% di vendite Saint Laurent con ricavi pari a 740 milioni di euro, Bottega Veneta segna 388 milioni di euro in questo primo trimestre dell’anno in calo del 2%.

In linea generale, di conseguenza, Kering prevede ora di realizzare un “utile operativo nettamente inferiore nel primo semestre di quest’anno”. La casa madre di Balenciaga e altri marchi del lusso prevede ora un calo del 40-45% dell’utile operativo ricorrente nel primo semestre di quest’anno rispetto ai primi sei mesi del 2023.

“Le vendite di Kering [nel primo trimestre] sono state negative come ci si aspettava. Tuttavia, la visibilità limitata e le prospettive di utili molto più deboli per l’anno fiscale 2024 peseranno senza dubbio sulle azioni”, hanno dichiarato gli analisti di UBS in una nota ai clienti.