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Lombardia: azzerata la giunta, ma Formigoni rimane dove sta

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New York – La Lega chiede al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni di azzerare la giunta da lui guidata e lo avverte che ha in mano le dimissioni di tutti i consiglieri e degli assessori della Lega in Regione.

“Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo indietro o uno di lato – ha detto Matteo Salvini al termine di un incontro con i consiglieri al Pirellone – ci aspettiamo quanto meno l’azzeramento dell’intera giunta, l’eventuale dimezzamento dei nuovi assessori, eventualmente con un altro presidente di Regione”.

Salvini ha quindi affermato: “Siamo consci del fatto che si andrà a votare il prima possibile, probabilmente ad aprile. Comunque – ha aggiunto – la Regione Lombardia non arriverà a fine mandato”.

“O siamo di fronte ad un clamoroso abbaglio della magistratura, oppure Domenico Zambetti mi ha tradito e ha tradito tutti voi”. E’ la frase che avrebbe pronunciato Roberto Formigoni, che ieri ha comunque escluso un suo passo indietro dopo l’arresto dell’assessore alla Casa del Pirellone, il Pdl Domenico Zambetti, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Secondo gli inquirenti di Milano, avrebbe pagato 200 mila euro alla ‘ndrangheta per acquistare un pacchetto di 4.000 preferenze. Accuse “estremamente gravi” per Formigoni, ma che “riguardano Zambetti, già sollevato dal suo incarico”.

Formigoni avrebbe ricordato di aver chiesto, nei mesi scorsi, “per due volte a tutti gli assessori se avessero la coscienza libera e se fossero disposti a fare gli assessori per l’esclusivo vantaggio dei cittadini. E di fronte alle mie insistenze personali – sarebbe stato lo sfogo del presidente della Regione Lombardia – mi è stato garantito che tutto era rigorosamente conforme alla legge”.

In tutto sono 20 le persone arrestate (una ai domiciliari e 19 in carcere) nella maxi operazione che ha coinvolto l’assessore. I reati contestati sono oltre al voto di scambio, il concorso esterno in associazione mafiosa (‘ndrangheta) e la corruzione. L’ordinanza di arresto ha raggiunto anche Ambrogio Crespi, fratello minore di Luigi, ex sondaggista preferito di Silvio Berlusconi. Era Crespi, secondo l’accusa, a rastrellare i voti nei quartieri periferici di Milano, grazie ai suoi numerosi contatti con la malavita organizzata.