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Lobby: come Exxon e BP aiutano a scrivere le leggi in America

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New York – Exxon, BP, Koch Industries e numerose altre multinazionali dell’energia hanno pagato e tuttora pagano per fornire ai parlamentari degli Stati americani dei testi legislativi – identici tra loro nei vari stati – volti a favorire le proprie imprese.

Ad esempio per far uscire alcune circoscrizioni Usa, dall’Oregon al New Mexico, dal Texas al New Hampshire, dal sistema per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, che ha l’obiettivo di ridurre in modo economicamente efficiente tali emissioni Oltreoceano.

Lo scoop dell’agenzia di stampa Bloomberg non rivela che una sola faccia emersa del gigantesco iceberg dei segreti che si nascondono a Washington.

Exxon, BP, Koch Industries e altre compagnie del carbone e del petrolio versano ogni anno una somma di decine di migliaia di dollari per sedersi a fianco dei membri del parlamento degli Stati Uniti d’America in seno all’Alec, il Consiglio di Scambio Legislativo Americano, ovvero una corporazione che per legge ha il diritto di non fare i nomi dei principali donatori.

La finalita’ di questo forum fondato nel 1973 (di fatto una lobby in una forma ancora piu’ elaborata) e’ quella di promuovere “una buona politica conservatrice”, secondo l’espressione utilizzata da uno dei suoi portavoce.

Un esempio. In una risoluzione presentata a marzo al Congresso dello Stato dell’Oregon, redatta in termini identici a quelli utilizzati un anno prima durante un convegno dell’Alec, si puo’ leggere:

“Non esistono analisi credibili economiche dei costi associati alle quote di riduzione delle emissioni di carbone. (…) Bisognerebbe sacrificare una parte enorme della crescita economica per ottenere una riduzione delle emissioni di carbone, che peraltro non avrebbe un impatto apprezzabile sulle concentrazioni di diossido di carbone nel mondo”.

Sul sito dell’Alec figurano numerosi altri “modelli legislativi”. Sono testi che sembrano ricoprire piu’ o meno tutti i settori della politica industriale e ambientale americana. E solo i membri dell’Alec vi hanno accesso.

Per entrare a farne parte per due anni, bisogna pagare una quota di iscrizione pari a $100. Per avere voce in materia legislativa – ovvero ottenere un posto in una sedia di fianco ai deputati del Congresso, bisogna sborsare $35.000 o anche di piu’.

A parte energia ed ambiente, l’Alec e’ costituita inoltre da task force specializzate in giustizia civile, commercio, istruzione, relazioni internazionali, sicurezza pubblica, telecomunicazioni e fisco.

La conclusione di Bloomberg, al termine di un’indagine approfondita, e’ che il finanziamento e il funzionamento interno dell’Alec restano sconosciute.

Non e’ invece un’incognita che Exxon et Koch Industries sostengano le politiche ostili alla riduzione di emissioni di gas inquinanti. Ma un’influenza cosi’ diretta, nei minimi dettagli, dell’industria sull’impianto legislativo americano era probabilmente impensabile persino per i piu’ appossionati critici del sistema americano, come il cineasta Michael Moore.

Che il lobbysmo sia una realta’, particolarmente in America, e’ noto e dimostrato. Ma dovrebbe avvenire in modo trasparente. Invece e’ possibile nascondere la fonte dei finanziamenti ai partiti.

Koch Industries e’ una delle maggiori multinazionali energetiche d’America ed e’ di proprieta’ dei fratelli Charles e David Koch, noti per le loro attivita’ di lobby con Washington e per essere simpatizzanti dell’ala destra dei Repubblicani. Il gruppo, oltre a raffinare petrolio in benzina, prodotti chimici e fibre tessili, controlla Purina Mills, societa’ leader nei mangimi per animali.

In un ritratto eccezionale del New Yorker, vengono dipinti due fratelli molto furbi e senza scrupoli. I due imprendiotri sanno come lavorare nell’ombra, finanziando a suon di centinaia di milioni di dollari le cause piu’ favorevoli alle loro imprese. E’ da due anni che fanno parte dell’Alec.