Società

LISTE & ELEZIONI: UN TEST PER IL POPOLO DI DESTRA

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Riceviamo e pubblichiamo. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Scrivo a Wall Street Italia, il mio sito finanziario di riferimento, perchè penso che i suoi utenti non siano in maggioranza gente di sinistra, ma neanche una genìa di “trinariciuti” non in grado di comprendere e giudicare.

L’attuale “caos” nella presentazione delle liste per le prossime elezioni
regionali ci dice chiaramente alcune cose. Tutti capiscono che le irregolarità sono dovute al fatto che le liste vengono formate, dopo trattative a coltello, solo all’ultimo minuto. E per questo può succedere che non ci sia più tempo per raccogliere le firme, o addirittura che si salti la scadenza per la presentazione. Certamente le elezioni regionali saranno falsate dalla mancanza dei candidati del PDL in alcune regioni chiave cone il Lazio e la Lombardia. Nessuno può augurarsi che questo avvenga.

Qui però occorre estrema chiarezza. Nessuno degli argomenti usati dal centro destra può essere usato come scusante. L’eccessiva burocrazia? Timbri quadri o tondi? Scadenze ritenute irrilevanti e mobili come un budino? Riguardo la burocrazia imperante, tutti sanno che è un problema del nostro paese. Ma in questo caso, nulla è più chiaro di una scadenza che si conosce per tempo, e delle modalità di presentazione delle liste, che esistono fin dai tempi della repubblica, e sono leggi varate proprio dai partiti politici!

Peraltro nessuno di noi si sognerebbe di chiedere benevolenza, addurre scusanti burocratiche, se non si presenta un atto nei modi formalmente previsti dalla legge, sia per quanto riguarda scadenze fiscali, giudiziarie, concorsi, che domande e richieste di permessi vari.

Mi risulta inoltre che l’attuale Premier, che ora invoca una soluzione politica, è l’unico che ha sempre fatto ricorso ai formalismi stretti, contestando le elezioni perse e tacciando di brogli l’avversario. E ha sempre chiesto le verifiche formali di legge. Tutte le volte che si è votato. Ora lui avrebbe bisogno di un BROGLIO LEGALE, ovvero una leggina che gli permetta di bypassare le inadempienze di sicuro attribuibili alla sua parte politica. Certamente si troverà il modo. Ma il centro destra faccia per una volta autocritica e si assuma le sue responsabilità.

Poi, se si dovranno aggiustare norme che in ogni altra occasione valgono per tutti gli altri cittadini, e si darà un altro colpo allo stato di diritto, valga il male minore ma almeno si sappia la ragione vera.

Io non mi auguro per nessuna ragione l’esclusione dei candidati del PDL in
alcune regioni così importanti. Mi auguro proprio che ci siano, quei candidati, ma chiedo agli elettori informati, quelli che capiscono, lavorano e sanno, di esprimere la loro “qualità democratica” col voto. Questo sarebbe il vero segnale che in uno stato democratico non ci può essere qualcuno più uguale degli altri ogni volta che ci sia un tornaconto di parte, e sarebbe il modo migliore per mandare un segnale democratico inequivocabile al Paese.

Luigi Testa, Imola.