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Libia: 300 tra medici e parà nella missione Italia anti-Isis

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ROMA (WSI) – Un contingente di 300 italiani, di cui 100 tra medici e infermieri e 200 paracadutisti della Folgore.Questo l’impegno che l’Italia ha preso con il governo di Serraj che da mesi ha chiesto prima al premier Renzi, poi al ministro degli esteri Gentiloni e infine al sottosegretario agli esteri Enzo Amendola in visita a Tripoli ad agosto un aiuto per combattere i tagliagole a servizio del Califfato. E con la copertura aerea della portaerei Garibaldi e dei caccia dell’Aeronautica schierati nelle basi di Gioia del Colle, Trapani e Sigonella.

A sorvegliare il lavoro dei medici italiani in Libia anche i droni dell’Aeronautica militare. A spiegare il perché di tale dispiegamento di forze lo stesso ministro Pinotti.

“Curare i militari libici che combattono l’Isis a Sirte è un obbligo morale, come è nostro dovere rispondere alla richiesta di aiuto del governo libico”.

Così il quotidiano La Repubblica:

“Il governo italiano ha deciso di trasferire a Misurata un ospedale da campo, con 100 fra medici e infermieri e 200 paracadutisti della Folgore posti a protezione del nucleo. Il reparto dovrebbe essere posizionato nei pressi dell’aeroporto di Misurata dove si trovano già le forze anti Isis di Usa e Gran Bretagna. L’obiettivo dell’operazione sarà quello di costruire l’ospedale e svolgere un ruolo di protezione. Il passaggio parlamentare non sarebbe stato necessario, in quanto il dispiegamento delle forze italiane avverrà nel quadro di un’operazione umanitaria e militare già coperta dall’Onu, ma il premier Renzi ha chiesto al ministro della Difesa Roberta Pinotti di ottenere comunque il sostegno parlamentare poiché si tratta di una missione con risvolti politici e di sicurezza delicati”100 medici e infermieri militari italiani pronti a curare i militari libici che combattono l’Isis a Sirte.

Intanto il Paese nordafricano è sempre più nel caos con gli scontri nei porti di petrolio. La milizia del generale Khalifa Haftar ha attaccato i porti controllati da una milizia alleata del governo centrale e sabato aveva lanciato un’offensiva per la conquista di Zuetina, Brega, Sidra e Ras Lanuf. Il Consiglio presidenziale denuncia gli attacchi del generale e ha incaricato il ministro della Difesa Bhargati di “chiamare tutte le unità militari a far fronte all’aggressione contro le installazioni ed i porti per riprenderli e  assicurare la loro protezione”.

Fonte: Repubblica