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LE EUROFUSIONI

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(WSI) – Il piano di acquisizione consensuale di HVB da parte di Unicredito per 16 miliardi di euro appare destinato a segnare una tappa importante nella creazione di un’unica area monetaria europea, mediante l’integrazione fra grandi banche di stati diversi dell’Unione, che al momento non tutte adottano l’euro. Non bisogna mai dimenticare che la moneta, nel regime successivo al crollo del sistema a base aurea di Bretton Woods, non ha altra base che sé medesima, cioè in definitiva il sistema bancario. Ora Unicredito e HVB sono, rispettivamente in Italia e in Germania, ai primi posti nel sistema bancario nazionale.

Entrambi hanno importanti diramazioni in Austria e nell’Est europeo. HVB in particolare controlla Bank Austria, numero uno del sistema bancario austriaco. L’integrazione fra Unicredito e HVB, quindi, coinvolge una parte molto grande dell’area dell’euro e si proietta nell’Europa orientale il cui processo di integrazione nell’Unione europea è agli inizi. Il progetto si basa su una impostazione multiculturale che può garantire il successo alla fusione fra due istituti dotati di una propria orgogliosa tradizione con personale di diversa provenienza linguistica.

L’amministratore delegato del nuovo complesso dovrebbe essere nominato da Unicredito, il presidente dovrebbe essere scelto da HVB e anche nel consiglio d’amministrazione vi dovrebbe essere un bilanciamento fra italiani e tedeschi. I problemi sorgono sul terreno sindacale, perché l’operazione comporta una riduzione di personale in eccesso di HVB che ha bisogno di una ristrutturazione. In Germania la disoccupazione è al 12 per cento e fra poco ci sono le elezioni. Il presidente del partito socialdemocratico tedesco Franz Müntefering si è di recente scagliato contro i tagli di personale decisi da Deutsche Bank, sostenendo che violano i principi del “capitalismo responsabile”.

Unicredito prospetta un programma soffice di riduzione degli addetti mediante scaglionamenti nel tempo. In sostanza “capitalismo responsabile”, ma sempre capitalismo. In generale l’unione monetaria dovrebbe coronare l’integrazione bancaria, e non viceversa. L’integrazione bancaria serve per dare all’euro una base, non solo un vertice.

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