Società

Le discariche di prodotti tecnologici si trasformano in miniere d’oro

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Roma – Solitamente apparecchiature elettriche che finiscono in discarica vengono smantellate per ricavarne alcuni componenti o direttamente le materie prime di cui sono composti. Ma complice la congiuntura economica e cambiamenti legislativi, sempre di piu’ ci si focalizza sull’aggiustarli e possibilmente rivenderli.

Ogni anno solo nell’Unione Europea vengono buttati 10 milioni di tonnellate di prodotti tecnologici. Si tratta della tipologia di spazzatura con il piu’ alto tasso di crescita al mondo, secondo le Nazioni Unite. Cio’ ha spinto il Parlamento europeo a gennaio ad innalzare l’obiettivo di riciclo e riutilizzo di questi prodotti all’80% (dal 20% attuale) entro il 2020.

Secondo stime del governo inglese, quasi il 25% delle apparecchiature elettriche che finiscono in discarica possono essere riparate, con un valore di mercato una volta rivendute di $323 milioni all’anno. Una nicchia allettante, che vede sempre piu’ societa’ che vogliono un pezzo della torta.

Anche troppe, la concorrenza e’ infatti agguerrita. Solo nel Regno Unito 150 aziende sono attive in questo campo. Una di queste, EnvironCom, attribuisce il suo successo proprio al fatto che cerca di recuperare quante piu’ lavatrici, tv o frigoriferi possibili, per poi rivenderli in paesi africani, europa centrale e organizzazioni senza scopo di lucro.

Sean Feeney, CEO di EnvironCom, spiega che nonostante un ingegnere impieghi un’ora a riparare un frigorifero e nello stesso tempo 100 potrebbero essere disassemblati per prenderne pezzi o materiali, e’ comunque piu’ profittevole per la societa’ rimetterlo a nuovo. Non solo questo e’ meglio per l’ambiente quindi, ma anche per l’utile a fine anno. Inoltre le prospetive di crescita sono ottime nell’attuale contesto di crisi economica, in cui la gente “ci pensa due volte prima di buttare via un prodotto e correre a comparne uno nuovo”.