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LAVORO USA: IL PREZZO DELL’11 SETTEMBRE

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Alla fine del 2002 gli Stati Uniti avranno perso 1,64 milioni di posti di lavoro, soprattutto nel settore del turismo e dei viaggi aerei, a causa degli attacchi terroristici dello scorso settembre.

Un rapporto compilato dal Milken Institute, un centro di ricerca fondato dall’ex finanziere Michael Milken, mettendo a confronto la situazione economica reale, con le implicazioni degli attacchi terroristici e uno scenario pre-attacco, ha infatti concluso che il calo dei viaggi d’affari e di piacere attribuibile alla recessione e’ andato peggiorando dopo gli eventi di settembre a causa del timore di nuovi attacchi, dell’aumento dei ritardi e della sicurezza negli areoporti.

Le grandi citta’ che dipendono dal settore aereo o dal turismo, una delle maggiori industrie legate ai viaggi aerei, quindi, dovrebbero essere maggiormente colpite dalla crisi.
Secondo lo studio Las Vegas, perdera’ la piu’ alta percentuale di posti di lavoro rispetto al livello previsto senza attacchi terroristici: un 5% aggiuntivo, pari a circa 41.000 posti di lavoro; Myrtle Beach, in South Carolina, un 3,6% aggiuntivo, o 3.680 posti di lavoro; Reno in Nevada il 3,15% o 6.380 posti di lavoro, Orlando in Florida il 2,85% o 27.030 posti di lavoro e Honolulu il 2,6% o 10.710 posti di lavoro.

Entro la fine dell’anno New York dovrebbe perdere 150.000 posti di lavoro in piu’ di quelli che avrebbe perso con la sola recessione, per un aggiuntivo 3,4% e, sebbene la maggior parte delle citta’ esaminate dovrebbero riiprendersi entro il 2003, per New York ci vorra’ piu’ termpo per poter ricostruire le proprieta’ danneggiate o distrutte.

La New York City Partnership and Chamber of Commerce aveva stimato la perdita di posti di lavoro a 90.000 per la fine del 2002.