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Lavorare all’estero? Cina, Singapore e Germania le mete migliori. Italia in fondo

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ROMA (WSI) – Hsbc ha pubblicato i risultati del sondaggio annuale tra oltre 7mila espatriati: Pechino prima per opportunità del lavoro, Berlino per qualità della vita. Per l’Italia molto lavoro da fare. E sulla piattaforma ognuno può scoprire la propria destinazione ideale.

Per prima cosa si guarda al livello degli stipendi e alle prospettive di carriera. Ma per chi sceglie di vivere e lavorare all’estero conta anche altro. Il «quotidiano», fatto di cibo sano, clima piacevole, perché no, della possibilità di educare al meglio i propri figli. E tutto considerato, dal materiale allo spirituale, è la Cina la meta preferita da chi cerca fortuna all’estero, davanti a Germania e Singapore.

Questi i risultati di Expat Explorer, il sondaggio annuale che la banca inglese Hsbc conduce tra oltre 7mila «espatriati» in tutto il mondo. A cui chiede di valutare il proprio Paese d’elezione secondo una serie di parametri, raggruppati poi in tre famiglie: esperienza di vita, fattori economici e opportunità per i figli.

Un esperimento che smonta qualche stereotipo, per esempio sulla Cina. Che il Dragone, con la sua crescita spettacolare e la fame di competenze specializzate, offra interessanti opportunità di carriera è noto. Meno che, al netto dello smog, sia ai vertici anche per qualità della vita: cibo economico e sano, possibilità di fare sport, un rapporto tra vita e lavoro già buono e ancora in miglioramento.

Certo, se si cerca un ambiente ideale dove crescere i propri figli, nessuno batte la Germania, seconda in classifica. A Berlino però il costo della vita pesa decisamente di più. Mentre chi aspira per prima cosa a fare carriera dovrebbe considerare Singapore, terza per punteggio assoluto.

Scorrendo la classifica si incontrano poi Cayman e Australia, Canada e Russia, Belgio e Emirati Arabi, con Hong Kong a chiudere la top10. Ogni destinazione viene raccontata a viva voce, nei sui pro e nei suoi contro, da chi l’ha scelta per lavoro. Quanto all’Italia, il sondaggio mostra che c’è ancora molto da fare per renderla più attrattiva.

Posizione 23 (su 24 mete considerate) nel ranking complessivo: ultima per fattori economici, come valore dello stipendio e reddito disponibile, non è un Paese facile per chi vive con bambini piccoli. Ma neppure per qualità della vita riesce a guadagnare i primi posti. Sorprendente se si pensa al cibo e alle opportunità culturali, meno se si considerano anche qualità delle abitazioni o efficienza del trasporto pubblico.

Certo, obiettivi ed esigenze non uguali per tutti. E la parte più interessante della ricerca di Hsbc è proprio la possibilità di esplorare il planisfero, selezionando tra i fattori le proprie priorità e combinandoli per ottenere una classifica personale. Vi interessa, oltre allo stipendio, anche un ambiente lavorativo piacevole e una vita sociale frizzante? Pensate all’Indonesia. Volete servizi pubblici di alto livello? Forse è il caso di restare in Europa. In fondo, Parigi non è così male.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Fonderia – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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