Società

La Sicilia e la rivoluzione dei Forconi

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Roam – Quarto giorno di proteste e blocco dei trasporti in Sicilia per il Movimento dei Forconi, un’associazione di agricoltori, pastori e allevatori stanchi del disinteresse e del maltrattamento da parte delle istituzioni. E intanto i primi segnali di rivolta arrivano dalla Calabria. La situazione sta prendendo corpo ora dopo ora e le adesioni aumentano. A incrociare le braccia anche i conduttori degli autotrasportatori aderenti alle sigle Aias e Aitras.

“Ce lo chiedono gli italiani che si vogliono liberare di una classe politica nepotista, che spende per cose inutili mentre la popolazione e’ affamata e i giovani sono senza lavoro”, dice a Rainews 24 il fondatore del movimento dei Forconi Martino Morsello. “Stiamo facendo quello che la gente ci chiede. In ogni regione d’Italia vogliono fare un movimento dei Forconi. Ci scrivono anche dall’Europa”.

Non mancano pero’ le voci critiche, anche sui social media, dove alcuni cittadini siciliani si lamentano del fatto che farmaci e alimentari iniziano a scarseggiare per colpa di una “protesta di pochi”, che sta mettendo in ginocchio una regione intera.

Da lunedì scorso i partecipanti al movimento ‘Forza d’urtò’, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all’Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla di ‘Movimento dei forconi’ e pescatori, bloccano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l’aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali.

A Palermo da ieri la situazione è costantemente monitorata dalla Polstrada. Il traffico è normale e ordinato, non sono segnalati problemi di ordine pubblico causati dalla protesta; tuttavia, nelle pompe di benzina, si registrano lunghe code di automobilisti nella speranza di trovare il carburante.

Nel capoluogo siciliano continua il presidio davanti all’ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all’ingrasso di via Oreto e all’altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all’altezza dello svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti.