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LA SFIDUCIA DEI CONSUMATORI GELA I MERCATI USA

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Dopo un avvio cauto in attesa delle indicazioni macro, i mercati americani hanno imboccato con decisione la via dei ribassi sulla scia dellafiducia dei consumatori relativa al mese di ottobre, crollata a
79,4, il livello piu’ basso dal 1993. Da segnalare che il Nasdaq ha sfondato l’importante supporto a quota 1.295. Prossimi test nel breve termine sono in corrispondenza del livello a quota 1.288 e 1.280.

Altre importanti indicazioni sull’economia arriveranno venerdi’ con il rapporto sull’occupazione e l’’ISM manifatturiero, ma le notizie avute fin qui non promettono niente di buono. I recenti segnali (vedi Beige Book ad esempio) hanno infatti mostrato come la ripresa dell’economia abbia rallentato e sia attualmente a rischio. Secondo molti esperti, la Federal Reserve, nel meeting di mercoledi’ 6 novembre potrebbe decidere di ridurre i tassi d’interesse, attualmente al livello piu’ basso di 41 anni (1,75%). Non a caso, gia’ ieri, i contratti future sui fed funds scontavano una probabilita’ di un taglio pari al 68%.

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“L’economia sta peggiorando – ha dichiarato Han van Rhee, gestore di fondi per F. Van Lanschot Bankiers, citato da Bloomberg.com – abbiamo bisogno di una serie di numeri economici buoni per vedere rialzi sostenibili sui mercati”.

Tuttavia, c’e’ chi non dispera ed e’ convinto che il recente rally continuera’ e che le perdite complessive annuali non saranno troppo pesanti. Lo strategist Byron Wien di Morgan Stanley ha infatti dichiarato che il rally sostenuto dai mercati azionari americani la scorsa settimana, nonostante i dati macroeconomici non ancora convincenti, e’ stato un segno positivo e ritiene che i mercati possano salire fino alla fine dell’anno e concludere il 2002 con un calo limitato al 10-15%.

Sul fronte societario intanto continuano ad arrivare notiizie miste. Per quanto concerne gli utili, se il colosso del largo consumo e blue chip del Dow Jones Procter & Gamble (PG – Nyse) ha battuto le stime sugli utili e confermato gli obiettivi, il gigante petrolifero BP Amoco (BP – Nasdaq) ha deluso le attese e lanciato un warning sulla produzione. A portare pressione sull’high tech e in particolare sul networking (NWX), la nota negativa di UBS Warburg su Cisco (CSCO – Nasdaq). Il broker ha tagliato le stime sul fatturato relativo al trimestre che termina a gennaio di un ammontare di $50 milioni. Sul trend dell’azione, la banca d’affari ritiene che nei prossimi mesi la valutazione dovrebbe attestarsi in un range compreso tra $8 e $12.

Gli altri titoli e/o settori da tenere d’occhio

settore retail (DJ_RTS ) e alimentare: la banca d’affari Lehman Brothers ha rivisto al rialzo il rating sui titoli del settore retail e alimentare a “neutral’ da “negativo”. Tuttavia, dopo il dato sulla fiducia dei consumatori, il settore retail si e’ portato in ribasso.

Micron Technology (MU – Nyse ): la banca d’affari Bear Stearns ha alzato le stime sulla societa’ di semiconduttori , tuttavia secondo il broker la forza mostrata dal gruppo potrebbe essre fugace. Il titolo e’ in forte calo, cosi’ come il settore semiconduttori (SOX).

Coca-Cola (KO – Nyse ): il Wall Street Journal riporta che alcuni investitori sono preoccupati che i prodotti che non fanno parte dell’attivita’ core del colosso delle bevande analcoliche non siano altrettanto redditizi. Il titolo e’ in ribasso.

AOL Time Warner (AOL – Nyse ): diverse indiscrezioni riferiscono come Steve Case, presidente del colosso media e Internet ‘, abbia confidato a diversi collaboratori di essere aperto a piani di spin off della divisione Internet. Il titolo e’ in ribasso.

Qwest (Q – Nyse ): la societa’ di tlc starebbe progettando una nuova manovra di pulizia di bilancio per un totale di $40 miliardi. La svalutazione degli asset dovuta alla bolla dei titoli telefonici conterebbe da sola per $30 miliardi. Altri $531 milioni di svalutazione verrebbero dai cosiddetti contratti di scambio di capacita’ di traffico (swap capacity). Qwest rendera’ noti i risultati del terzo trimestre domani prima dell’apertura. Il titolo cede oltre il 5%.

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