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La crisi finanziaria è veramente finita?

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ROMA (WSI) – Osservando i grafici degli indici americani di settimana scorsa verrebbe da chiedersi se la crisi finanziaria sia effettivamente finita.

SP500, Russell 2000, Nasdaq e Dow Jones hanno registrato nuovi massimi dando la sensazione di un rinnovato ottimismo.

I ritracciamenti della settimana prima sono stati cancellati e sembra che ci stiamo avviando verso il classico rally di Natale.

Ma questo rally di Natale ci sarà? Nei forum e sulle pagine web di finanza sembra che non ci si chieda altro.

Dato che nessuno ha la sfera di cristallo quello che possiamo fare è prendere nota di cosa sta avvenendo ora a livello di grafici e indicatori di momentum.
Personalmente vedo titoli sopra le medie mobili a 30 periodi e volatilità in calo.

ADX sotto i 20 punti fotografano un sostanziale non trend.

Sono condizioni che, se non possono assicurarci un rialzo ulteriore di Wall Street, certamente ci parlano di un mercato tranquillo, magari laterale ma comunque sempre al di sopra dei supporti principali.

Altro indicatore tecnico (?) la benedizione di Bernanke e della FED che hanno la capacità di lenire le ferite degli operatori finanziari e degli investitori.

A proposito di volatilità. Avete visto cosa è accaduto al VIX mercoledì 18 dicembre?

Mercoledì 18 era giorno di scadenza delle opzioni di dicembre sul VIX (vedi immagine).

In caduta libera da 16,75 punti a 12,89 è poi tornato a salire nei giorni seguenti per chiudere la settimana a 13,82. Rispetto alla chiusura del 13/12 è pari al -12,50%. Vere montagne russe!

Per chi avesse venduto opzioni call e put OTM sui principali indici o ETF come SPY, QQQ o IWM, questo avrebbe voluto portare a casa un discreto premio grazie solo a questa discesa nella volatilità implicita.

Un titolo che avevamo già segnalato e che sta diventando interessante è Apple.
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Il trend è chiaramente rialzista. E’ avvenuto un ritracciamento in controtendenza rispetto all’andamento dei principali indici di riferimento che l’ha portato a testare nuovamente il supporto a $540.

Le ultime due sedute sembrano essere di compressione e nella settimana a venire potremmo vedere il titolo tornare oltre i 560 dollari.

Per tradare in sicurezza una situazione di questo genere, sfruttando anche un eventuale lateralità del titolo, potremmo vendere opzioni put out of the money dallo strike 540 in giù coprendosi poi con un’opzione meno cara. Interessante la scadenza di gennaio 2014.

L’autore Alessandro De Angelis è analista di Professione Opzioni e autore di TRADERS’ Magazine Italia.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Traders’ Magazine – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.