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LA CINA VENDE T-BOND USA? E’ LA SUA OPZIONE NUCLEARE

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Un pesante calo del possesso di Titoli del Tesoro americano (Treasury bonds) nelle ultime cinque settimane ha fatto crescere i timori che la Cina stia silenziosamente ritirando i propri fondi in dollari dagli Stati Uniti, il che renderebbe ancora piu’ vulnerabile il gia’ debole greenback. Alcuni commentatori conservatori, come Ambrose Evans-Pritchard (secondo alcune fonti vicino alla Cia) sostengono che la Cina minaccia in questo modo la sua “opzione nucleare” sui mercati, tramite la vendita di dollari.

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Stando ai dati forniti dalla Federal Reserve di New York, le banche centrali non-americane hanno ridotto il loro portafoglio di T-Bond Usa di $48 miliardi dalla fine dello scorso luglio, di cui ben $32 miliardi nelle ultime due settimane. “Tutto cio’ costituisce una grossa sopresa ed e’ certamente fonte di preoccupazione” ha commentato Hans Redeker, responsabile per il trading di valute di BNP Paribas.

“Non sapremo se la Cina e’ dietro questo flusso di vendite, finche’ il Tesoro americano non rivelera’ i dati specifici in novembre; ma in ogni caso e’ chiaro che le banche centrali hanno fretta di smobilizzare dagli assets statunitensi. Non sembra che scelgano pero’ altre monete in alternativa, quindi e’ possibile che stiano scegliendo invece di investire in oro. Il metallo giallo infatti e’ salito molto nei confronti di tutte le valute, rompendo anche la resistenza dei 500 euro”, ha spiegato Redeker. L’oro ha superato ieri il livello psicologico dei $700 l’oncia, il massimo dal maggio 2006.

Mentre il greenback e’ stato abbastanza “fermo” nelle ultime settimane, molti economisti si aspettano che gli $850 miliardi di deficit delle partite correnti degli Stati Uniti in futuro finiranno per causare, eventualmente, un ulteriore indebolimento del dollaro.