Società

LA CASSANDRA WHITNEY: «NON POSSIAMO NON DIRCI RIBASSISTI»

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il governo statunitense ha finito le cartucce ed ora si trova di fronte ad una serie di questioni irrisolte, prime fra tutte le difficolta’ del mercato del credito e del lavoro.

Avendo fatto ormai tutto il possibile per far ripartire l’economia, ora qualunque cosa Washington abbia in mente di fare per favorire l’accesso al credito ai consumatori, che sono ormai esclusi dal sistema finanziario, questa si rivelera’ insufficiente. A lanciare l’allarme e’ la nota analista finanziaria Meredith Whitney.

La Whitney, di cui abbiamo parlato molto spesso nel passato (ha predetto in modo accurato un paio di trend importanti di borsa; leggere MEREDITH «MAI STATA TANTO NEGATIVA IN UN ANNO») e’ ancora estremamente pessimista circa le prospettive di una ripresa dell’economia Usa ed e’ di conseguenza ribassista sui mercati. “Penso che siano a corto di munizioni”, ha detto l’analista alle telecamere dell’emittente CNBC, ribadendo il concetto, gia’ espresso il mese scorso, secondo cui le possibilita’ di una ripresa cosi’ come la vede molta gente, sono assai remote.

La principale preoccupazione della Whitney e’ la mancanza di accesso al credito da parte dei consumatori, che secondo lei sono tagliati fuori dal sistema finanziario, una tendenza prevalente che si protrarra’ per tutto il 2010.

Per i tuoi investimenti, segui il feed in tempo reale di Wall Street Italia INSIDER. Se non sei abbonato, fallo subito: costa solo 0.77 euro al giorno, provalo ora!

Nonostante possano contare sull’occasione unica di indebitarsi dalla Fed e dalle altre banche (fed funds) a interessi pari quasi a zero, gli istituti americani non stanno dando indietro quei soldi, che potrebbero invece reinvestire nei crediti a famiglie e imprese. Infatti la Federal Reserve ha confermato ieri che in ottobre il credito al consumo e’ scivolato dell’1.7% su base tendenziale. Si tratta del nono calo mensile consecutivo.

Considerando che le spese al consumo rappresentano circa il 70% delle attivita’ economiche americane (Pil), l’impossibilita’ per i consumatori di indebitarsi potrebbe seriamente compromettere la crescita dell’economia.

“Quello che e’ piu’ frustrante e’ che l’amministrazione continua con la sua retorica cosi’ populista, senza dare invece peso a tutte le conseguenze collaterali, primo fra tutti il fatto che consumatori e piccole aziende hanno molto meno credito a disposizione”.

“Ci troveremo per tanto di fronte ad una situazione di regressione dal punto di vista dei consumi, dove quelli che hanno aperto conti bancari, avuto carte di credito e case per la prima volta verranno tagliati fuori dal sistema e cadranno vittima dei creditori che usano pratiche predatorie, a tassi altissimi (fino al 30%)”.

I problemi sopra citati rappresenteranno ovviamente anche un problema per gli investitori. “Sono convinta al 100% che i consumi non miglioreranno e che in realta’ non c’e’ molta liquidita’ in circolazione”, ha proseguito la Whitney, sottolineando che siccome “tutto quello che tocca i consumatori tocca anche l’S&P500, allora e’ chiaro che la Borsa sara’ sottoposta a pressioni al ribasso”.

L’unica soluzione e’ che il governo faccia qualcosa e lo faccia in fretta, adottando misure che diano ai consumatori piu’ soldi per spendere. “Non penso sia possibile apportare tagli fiscali tali da stimolare la domanda in maniera soddisfacente. E per il 2010, ormai alle porte, questo e’ un problema serio e reale”. Non si puo’ far finta di nulla, facendo come se il problema non esistesse. “Non e’ mai successo prima d’ora in questo Paese”, conclude la Whitney.