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La Bce interrompera’ il ciclo di strette monetarie

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro dopo la chiusura in lieve calo dei tassi di mercato, la mattinata si è aperta con tassi governativi tedeschi e swap in rialzo e con spread sui periferici in calo. Il differenziale Italia-Germania dopo aver superato ieri i 390 pb è sceso portandosi stamattina a 350 pb, mentre quello spagnolo è sceso a 368 pb.

Il presidente della Commissione europea, Barroso, ha dichiarato che l’aumento dei rendimenti dei titoli spagnoli ed italiani riflette i dubbi degli operatori sulla capacità nella zona Euro di risolvere il problema del debito sovrano.

Barroso ha aggiunto che questo comportamento non è giustificato dai fondamentali economici e di bilancio di Italia e Spagna e dalle misure che stanno implementando per rafforzare i fondamentali, sollecitando i paesi dell’area Euro ad implementare rapidamente l’accordo raggiunto a luglio sulla maggiore flessibilità del fondo Efsf.

Oggi è attesa la riunione della Bce che non dovrebbe apportare modifiche al livello dei tassi. Più interessante sarà seguire la conferenza di Trichet che potrebbe soffermarsi sul tema crescita segnalando l’attesa di un rallentamento nei prossimi mesi, oltre che sul tema rischio sovrano.

Non dovrebbero infatti mancare domande sull’utilizzo del programma di acquisto di bond che non viene usato da marzo, malgrado il forte allargamento degli spread di questi giorni. Attesa inoltre anche la riunione della Boe. Sul fronte aste oggi la Spagna emetterà titoli 2014 e 2015 per 2,5-3,5 Mld€.

Negli Usa i tassi di mercato hanno chiusa la giornata di ieri in lieve rialzo pur continuando a mantenersi su livelli minimi da novembre scorso. Le borse sono riuscite ad interrompere la lunga serie di sedute consecutive in calo dopo una giornata molto volatile segnata ancora da dati macro poco incoraggianti.

Se da un lato il dato ADP sull’occupazione è risultato leggermente superiore alle attese, dall’altro l’indice Ism servizi di luglio ha evidenziato un calo inatteso posizionandosi sui minimi da febbraio 2010. All’interno quasi tutte le componenti hanno registrato un calo, in particolare quella nuovi ordini dall’estero che si è riportata sotto quota 50.

Nel frattempo tra gli operatori iniziano ad emergere le attese di un nuovo piano di easing quantitativo da parte della Fed, con le prime indicazioni a tal proposito che potrebbero già giungere dalla riunione del prossimo 9 agosto. Sul tema QE3 si sono espressi alcuni ex esponenti della Fed, Kohn, Reinhart e Madigan, in un’intervista pubblicata sul Wsj.

I tre membri reputano che la possibilità di una ricaduta in recessione dell’economia Usa sia tra il 20% ed il 40% e che la Fed dovrebbe considerare un terzo piano di acquisto di titoli solo nel caso in cui l’inflazione rallenti dai livelli attuali e ci siano segnali che l’economia continui a sottoperformare.

Valute: seduta di ieri abbastanza volatile per l’euro, che dopo aver toccato quota 1,4150 ha rimbalzato nel corso della seduta americana sulla scia del rimbalzo dei listini azionari. Il cross sembra non riuscire a prendere una direzionalità ma, considerando il grado di tensione sui paesi periferici dell’area, la valuta unica continua ad essere relativamente forte nei confronti del biglietto verde. Per oggi la resistenza si colloca in area 1,4370-1,44, supporto in area 1,415.

Forte deprezzamento dello yen dopo l’intervento unilaterale del Giappone sui mercati valutari per contenere l’apprezzamento della propria valuta. Secondo l’agenzia Jiji l’ammontare sarebbe nell’ordine di 800-900 Mld yen, un importo minore rispetto ai 2100 Mld dell’intervento di marzo. La BoJ ha lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0-0,1% con decisione unanime. Inoltre, sempre con decisione unanime, è stato aumentato l’ammontare destinato all’Asset Purchase Program di 10.000 Mld$ portandolo a 50.000 Mld.

Di questi 5.000Mld aumenteranno il fondo destinato agli acquisti di asset (da 10 a 15.000) mentre gli altri 5.000 andranno ad aumentare la linea di credito per le banche (da 30 a 35.000). La banca centrale intensifica perciò la politica monetaria accomodante nel tentativo di rilanciare la propria economia duramente colpita dal terremoto di marzo. Sui cross verso dollaro ed euro i livelli di resistenza significativi si collocano rispettivamente a 80 e 114.

Materie Prime: ieri è stata una giornata negativa per le materie prime ad eccezione dei metalli preziosi che hanno beneficiato degli acquisti in ottica di beni rifugio sulla scia dell’alta volatilità sui mercati azionari e dei segnali di rallentamento economico negli Usa.

L’oro è salito dell’1,3% segnando un nuovo record oltre i 1670$/oncia mentre l’argento del 4,2% toccando i massimi da maggio. In calo gli energetici con il Brent che ha perso il 2,8% dopo l’aumento delle scorte Usa. Ribassi generalizzati per i metalli industriali e per gli agricoli.

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