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L’ ORSO CAMBIA PREDA: IL MATTONE

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(WSI) –
Partite Oltreoceano dal mattone di carta,
le nubi del mercato cominciano ad addensarsi
anche sul mattone reale. Lo sostiene
S&P, che in un report pubblicato
ieri prefigura seri rischi di rallentamento,
se non addirittura di recessione, per il
settore delle costruzioni in Europa.

L’agenzia di rating prende in considerazione
quattro mercati europei – Gran Bretagna,
Irlanda, Spagna e Francia – associati
daun denominatore comune: «L’aumento
dei tassi d’interesse portato avanti da
Boe e Bce, aggiunto al livello di indebitamento
delle famiglie già alto, farà si che la
crescita dei prezzi delle case resterà contenuta
nel breve-medio periodo».

Nel caso
inoltre la fiducia dei consumatori, già pesantemente
minata dal dilagare della crisi
subprime e dai riflessi sulle Borse, venisse
ulteriormente deteriorata «ilmercato
delle abitazioni potrebbe spingersi in
terreno negativo e dare il via alla recessione
del settore delle costruzioni».

Secondo lo studio di S&P la Gran Bretagna,
grazie soprattutto al mercato londinese
e al prevedibile capolinea della politica
restrittiva della Boe, potrebbe essere
il paese che uscirà meglio dalla potenziale
crisi. Più critica la situazione dei paesi
dell’area euro, dove la Bce dovrebbe
intervenire al rialzo almeno una volta prima
di fine anno. In Irlanda, dove i prezzi
sono cresciuti appena dell’1% nell’ultimo
anno e sono previsti in calo nel 2007,
l’effetto si farà sentire anche sulle costruzioni,
già in rallentamento.

In Spagna, paese
europeo considerato a maggiore rischio-
bolla, l’avvio di nuove costruzioni è
in frenata già da inizio 2006 e i prezzi delle
abitazioni di molte zone hanno iniziato
a calare. Meglio se la cava la Francia, dove
il rallentamento dei prezzi, +5% nel
primo semestre 2007 dal +9% dei sei mesi
precedenti, appare fisiologico.


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Boom di pignoramenti in Italia per il caro mutui


Non ci sarà una crisi subprime, fattispecie
che in Italia non esiste, ma il caro mutui
comincia a farsi sentire anche qui. Secondo
un’inchiesta in uscita oggi su L’Espresso,
il rialzo dei tassi d’interesse della Bce
sta iniziando amietere le prime vittime.
Da inizio anno il numero di chi ha perso
casa a causa del mancato pagamento del
mutuo avrebbe fatto un boom. Solo a Milano,
per esempio, i pignoramenti esecutivi
sino al 10 agosto sono stati 1.591 contro i
1.833 di tutto il 2006. E se il buon giorno
si vede dal mattino, è probabile che l’anno
si chiuda con un record.

«Il mercato dei
mutui è in contrazione dall’ultimo trimestre
del 2006. Un trend che dopo i primi
tre mesi del 2007 (-1,6% a livello nazionale)
proseguirà anche nel secondo semestre
– dice un portavoce di Banca per la
Casa (UniCredit) – Soprattutto a causa dei
rincari dei finanziamenti a tasso variabile
» che, in ultima analisti, hanno provocato
anche l’aumento dei protesti. Ma quali
saranno gli effetti a monte? «Nulla di catastrofico
– spiega un operatore che vuole
restare anonimo – Certo che chi aveva
acquistato a debito per investimento comincerà
a voler monetizzare». Insomma,
l’offerta dovrebbe aumentare a fronte di
una domanda in contrazione. Risultato?
I prezzi delle case, se non proprio in discesa,
dovrebbero almeno fermarsi.

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