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L’euforia europea contagia anche Wall Street: futures Dow +85 punti

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I listini azionari europei confermano i guadagni della mattinata e alle 12.45 ora italiana puntano con decisione verso l’alto: Londra sale dell’1,06%, Francoforte dello 0,95%, Parigi dell’1,11%, Amsterdam dell’1,02% e Bruxelles dell’1,34%.

Acquisti anche a Piazza Affari, che vede il Ftse Mib salire dell’1% rimanendo sopra quota 21.000 punti: le frecce verdi interessano soprattutto le banche, come nel resto dell’Europa: Banco Popolare balza del 3,25%, Unicredit del 3,11%, Monte dei Paschi di Siena del 2,96%, Banca Popolare di Milano del 2,55%, Intesa SanPaolo del 2,26% e Ubi Banca del 2,20%.

La ventata di ottimismo contagia anche Wall Street. A più di tre ore dall’inizio della giornata di contrattazioni, i futures sul Dow Jones balzano di 85 punti, quelli sul Nasdaq di 19,50 punti e quelli sullo S&P 500 di 9,50 punti. Da segnalare che lo scorso venerdì , il Dow ha guadagnato lo 0.46% a 10462.77 punti, il Nasdaq lo 0.28% in area 2242.48, mentre l’S&P 500 ha chiuso in progresso dello 0.49% a quota 1109.55.

I listini azionari globali hanno avviato così la nuova ottava dimostrando non solo di resistere, ma anche di brindare al nuovo accordo di “Basilea III”, approvato nella notte dal Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria.

Ma qual è il motivo di una tale euforia, soprattutto dei titoli bancari?

L’accordo di Basilea – che è stato raggiunto dai governatori delle banche centrali di 27 paesi, prevede un innalzamento degli indici di patrimonio Tier1 minimo dal 2 al 4,5% e un ulteriore cuscinetto (buffer) eventuale, in caso di necessità del 2,5% per arrivare così a una soglia del 7%. Fortunatamente per gli istituti finanziari, però, l’accordo è stato magnanimo nei suoi tempi di esecuzione: la sua entrata in vigore sarà infatti graduale, e partirà dal gennaio del 2013 per arrivare alla piena attuazione nel 2019.

Per questo già la piazza di Tokyo , assieme al resto dell’Asia, ha tirato un sospiro di sollievo: il sentiment positivo dell’area è stato supportato poi in realtà anche da alcuni dati macroeconomici positivi della Cina, che stanno avendo un effetto positivo sul Vecchio Continente e negli Usa.

La produzione industriale e le vendite al dettaglio della Cina sono cresciute infatti più del previsto del 13,9% e del 18,4% rispettivamente, mentre i prezzi non sono cresciuti più delle attese, grazie alle misure di raffreddamento annunciate nei mesi scorsi da Bejing.

Il focus rimane insomma oggi sui titoli finanziari, complice anche Deutsche Bank , che ha ufficializzato il varo di un maxiaumento di capitale da quasi dieci miliardi di euro.

A Piazza Affari, fari nello specifico su Unicredit , che prima dell’avvio dei mercati, ha confermato di aver ricevuto una manifestazione di interesse non vincolante per Mediocredito.

Occhio anche a Intesa Sanpaolo , per le indiscrezioni stampa che si riferiscono a Fideuram Vita, in mano alla banca italiana.

Nel resto del listino, indietreggia invece Telecom (-0,56%), che si è aggiudicata la gara internazionale per la realizzazione del piano tecnologico 2011-2015 della rete mobile di Telkomsel. In marcia la Fiat (+0,89%) in linea con le altre auto europee. Tra gli altri industriali, bene Pirelli (+1,15%) che ha annunciato venerdì l’aumento dei prezzi dei pneumatici.

Sul fronte valutario, la settimana si apre all’insegna degli acquisti per la moneta unica, che scambia ben oltre la soglia degli 1,28 dollari. Attenzione però alle ultime voci, che parlano di attacchi di fondi speculativi contro la moneta unica , che sarebbero i più forti da due mesi a questa parte.

Povera oggi l’agenda macroeconomica, mentre domani è attesa la pubblicazione del dato sullo Zew tedesco di settembre, che misura la fiducia nel settore finanziario, e in Usa i numeri sulle vendite al dettaglio di agosto. L’ottava si concluderà poi venerdì con i prezzi al consumo statunitensi, sempre di agosto.

Tra le commodities, sostenuto anche il prezzo del petrolio con le quotazioni a 77,4 dollari al barile. Venerdì, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), ha previsto che la domanda di petrolio crescerà quest’anno ad un ritmo superiore al previsto.