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Italiano vice presidente di una grande banca a 26 anni

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La carriera di un giovane talento italiano è incominciata a Mosca, con un lavoro presso una big della finanza Usa. Dopo un percorso di studi di eccellenza trascorso fra Mosca, Milano, Londra e Hong Kong, all’età di 21 anni aveva già un incarico nella sede russa di una delle principali banche internazionali.

In breve tempo, come racconta il padre in una lettera inviata a Wall Street Italia, la sua carriera è decollata: la banca lo ha promosso da semplice analista ad associato e poi a vice presidente. Il giovane si è trasferito da Mosca alla sede di Londra nel 2010, dopo uno stage nella capitale del Regno Unito di dieci settimane retribuito con 8.500 sterline, il costo dell’appartamento e i viaggi aerei.

Oggi, a 26 anni, il ragazzo è il più giovane vice presidente della banca ed è già impostata una road map che prevede la concreta possibilità di raggiungere il livello di managing director all’età di 30 anni, con tutti i benefici di carriera che ne derivano. Cosa ci insegna questa storia di cui dà un resoconto dettagliato il padre? Che all’estero le capacità dei singoli vengono più facilmente valorizzate rispetto all’Italia.

“Nonostante le sue credenziali, mio figlio non ha ricevuto un solo cenno di interesse da controparti italiane mentre sin dall’inizio del 2010, quando aveva 18 anni, ha cominciato ad essere corteggiato da molte organizzazioni straniere come Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Deutsche Bank”. E continua: nella banca dove lavora “hanno investito sin dall’inizio su di lui a lungo termine e continuano a farlo. Se volesse tornare in Italia cosa troverebbe?”

La storia di questo ragazzo (la cui identità ci è stato chiesto di mantenere anonima) è simile a quella di tanti altri giovani italiani per i quali la scelta dolorosa fra partire per evitare la disoccupazione e restare è diventata cruciale. Nel 2016 124.076 persone sono espatriate, in aumento del 15,4% rispetto al 2015. Più del 39% di chi ha lasciato l’Italia nell’ultimo anno ha tra i 18 e i 34 anni. Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo 2017 della fondazione Migrantes, dal 2006, la mobilità italiana è aumentata del 60,1%.