Economia

Italiani tra i più “stakanovisti”, il 71% risponde a email e telefonate di lavoro anche in vacanza

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Lo aveva confermato tempo fa una ricerca dell’Ocse, ora arriva una nuova conferma. I lavoratori italiani sono tra i più “stakanovisti” in Europa: a dispetto del work life balance, sono sempre connessi, si portano il lavoro anche durante il tempo libero.

È quanto sottolinea un’indagine del Randstad Workmonitor condotta in 34 Paesi, e ripresa dal Sole 24 Ore, dalla quale emerge che oggi il 71% dei lavoratori italiani risponde a telefonate, email e messaggi di lavoro anche al di fuori dell’orario di ufficio. Si tratta di una percentuale superiore a quella mondiale (+6%) e tra le più alte del Vecchio Continente. In Europa sono solo portoghesi e romeni sono più dedicati al lavoro di noi.

Una cosa va tuttavia prevista. La decisione di restare disponibili al lavoro anche nel tempo libero non è sempre frutto di una decisione volontaria. Spesso è dettata dalla pressione del datore di lavoro. Oltre metà degli italiani afferma infatti che le aziende si aspettano che i dipendenti siano disposti a lavorare oltre l’orario d’ufficio (59%, contro il 56% della media globale) e che siano disponibili a rispondere a messaggi di lavoro nel tempo libero (52%, contro il 45% della media degli altri paesi).

Risultato finale: il 71% degli italiani si sente libero di staccare la spina almeno durante le ferie (soprattutto uomini: il 76% contro il 66% delle donne), ma oltre uno su due ( il 53%) confessa di restare “connesso” per gestire attività di lavoro anche durante il periodo di ferie.

La produttività non aumenta nonostante le mail e le telefonate

Una fotografia simile è arrivata di recente da uno studio dall’Ocse. L’Organizzazione di Parigi, contrariamente a stereotipi e aspettative, ha confermato che l’Italia è, dopo Grecia ed Estonia, il Paese dell’area Euro dove si lavorano più ore a settimana: 33, 3 ore in più rispetto alla media europea di 30 ore e 7 in più rispetto alla Germania. Un dato che stride con un altro fatto. Nonostante le molte ore lavorate, l’Italia è agli ultimi posti per quanto riguarda la produttività.

Secondo l’Ocse, tra il 2010 e il 2016 la produttività è aumentata solo dello 0,14% medio annuo, il dato peggiore solo dopo quello della Grecia. La Germania, invece, è tra i Paesi migliori per produttività. Inoltre, in base all’elaborazione dell’Istituto dei Sindacati Europei Etuc (European Trade Union Confederation) risulta che anche il potere di acquisto degli stipendi italiani è in calo: rispetto a 10 nni fa è sceso dell’1%.