Economia

Nuovo duello Italia-Ue sul budget: perché Roma è in svantaggio

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L’agenzia di rating tedesca Scope ha avvertito gli investitori sulle elevate probabilità che il confronto fra il governo e la Commissione sulla prossima Legge di Bilancio sia nuovamente “oggetto di contesa”. Questo, in particolare, considerando l’investitura popolare ottenuta dalla Lega, le cui promesse includono il taglio delle tasse sui redditi e contemporaneamente il non aumento dell’Iva.

Non solo, rispetto al teso negoziato fra governo italiano e Commissione avvenuto nel 2018, quest’anno i margini per tirare la corda saranno ancor più ristretti, trovandosi l’Italia in una posizione di disavanzo assai più prossima al limite del 3%. All’interno dell’esecutivo le voci sull’opportunità di superare tale vincolo sancito dal Patto di stabilità sono discordanti: da un lato il titolare del Mef, Giovanni Tria, sostenitore della linea più prudente, dall’altro il vicepremier, Matteo Salvini.
Attualmente l’agenzia valuta il debito italiano tre gradini al di sopra della soglia spazzatura, con un BBB+ che equivale a 1 o 2 voti in più rispetto alle agenzie omologhe americane. Attualmente l’outlook Scope è stabile, la prossima valutazione è prevista per il prossimo 2 agosto.

“Prevediamo un deficit fiscale del 2019 del 2,6% del Pil, che segnerà un deterioramento dal 2,1% nel 2018”, afferma Dennis Shen, analista capo presso Scope in Italia, “questo presuppone una crescita del 2019 di appena lo 0,2% – anche se questa ipotesi di crescita rappresenta una leggera revisione al rialzo da una previsione precedente di crescita dello 0% per quest’anno”.

A rendere particolarmente elevate le possibilità di una procedura per deficit eccessivo non è solo il mancato rispetto del componente relativa all’abbassamento del rapporto debito/Pil, ma anche il fatto che il governo potrebbe effettivamente superare la soglia del 3% sul deficit/Pil. “Il deterioramento delle dinamiche fiscali dell’Italia espone l’Italia al rischio di una procedura per deficit eccessivo, raccomandata dalla Commissione europea – ora che le elezioni europee sono alle spalle”, ha concluso Shen. (Qui un approfondimento sul funzionamento della procedura d’infrazione).

“Riteniamo che le ultime previsioni del governo per un rapporto debito/Pil decrescente a partire dal 2020 in poi (al 130,2% entro il 2021) siano troppo ottimistiche”, ha dichiarato Giacomo Barisone, managing director per i rating sovrani presso Scope.