Le sanzioni inflitte all’Iran non hanno impedito al programma nucleare del paese di proseguire e anche se non sta lavorando attualmente alla fabbricazione di un’arma nucleare, la Repubblica Islamica potrebbe disporre di una bomba in uno o due anni, se mai dovesse prendere una decisione in tal senso: lo ha affermato il generale Aviv Kochavi, responsabile dei servizi militari israeliani.
Su Reuters si legge che la tesi diverge nella tempistica rispetto a quella dei servizi segreti israeliani del Mossad, secondo cui l’Iran non dovrebbe essere in grado di disporre di un’arma nucleare prima del 2015.
“La questione non riguarda sapere quando l’Iran potra’ avere una bomba atomica, ma quanto tempo rimane prima che i suoi dirigenti decidano di arricchire l’uranio al 90%”, ha spiegato Kochavi in un’audizione della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, la camera israeliana.
Una volta presa questa decisione, servira’ un anno o due per la fabbricazione dell’ordigno e qualche tempo in piu’ per il montaggio della bomba su una testata missilistica. Secondo Kochavi un avvio delle operazioni di arricchimento a livelli bellici in tempi brevi e’ poco probabile perche’
cio’ provocherebbe un inasprimento delle sanzioni internazionali o delle azioni militari in un momento in cui il Paese attraversa “un periodo di instabilita’” e di “tensioni religiose”.
Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), l’Iran avrebbe prodotto 3.200 chili di uranio arricchito al 5% e una quarantina di chili di uranio arricchito al 20%, questi ultimi destinati al reattore di ricerca di Teheran. Di per se’ non si tratta di materiale di immediato utilizzo bellico, ma la sola differenza e’ il grado di arricchimento, che nelle testate nucleari arriva oltre il 90%.
