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IPO: ESPRINET SFIDA IL MERCATO ORSO

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Arriva a Piazza Affari Esprinet, l’ultima matricola dell’estate 2001. La società di Nova Milanese si presenta come co-leader del mercato italiano della distribuzione di Information Technology (I.T.).

Dopo gli ultimi esordi non certo esaltanti come quello di Campari, It Way e Giacomelli, Esprinet prova a stupire il mercato forte dei numeri e della volontà dei manager di far crescere il valore della società.

Gli azionisti dell’azienda lombarda hanno previsto un piano di lock up triennale (non potranno vendere le loro azioni per tre anni dal collocamento), hanno detto stamane durante una conferenza stampa lunedì a Milano.

Inoltre, per il 2001, secondo quanto riferito a margine della conferenza stampa, il management conta di distribuire un dividendo compreso tra il 30% e il 40% degli utili.

L’offerta globale di vendita e sottoscrizione comprenderà 1.096.102 azioni.

Esprinet nasce nel 1999 dalla fusione di Comprel e Celomax, società attive dagli anni ’70 e ’80 nel settore della distribuzione, e ha chiuso il 2000 con un fatturato di 1.374 miliardi di lire e un utile netto di 9,5 miliardi di lire. Il primo trimestre di quest’anno ha segnato una crescita del 20,9% rispetto a quello del 2000 e l’utile netto è stato di 2,9 miliardi di lire, pari allo 0,73% del fatturato.

“Esprinet si è focalizzata sul proprio core business, stringendo i rapporti sia con i produttori che con i rivenditori” ha detto l’amministratore delegato Alessandro Cattani.

Per migliorare il ruolo di hub tra i due poli della catena, Esprinet si è dotata di una piattaforma Internet in grado di garantire la massima velocità di trasferimento dei prodotti.

La società conta non solo di offrire ai suoi clienti la parte distributiva, ma anche di fornire nuovi servizi a valore come il marketing, la logistica avanzata, la configurazione dei prodotti o la formazione e selezione del personale.

A sostenere il board di Esprinet sono i numeri presentati dal direttore commerciale, Matteo Restelli, sulla crescita del mercato dell’Information Technology.

“La spesa per l’I.T. in Italia è prevista in crescita del 12,8% tra il 2000 e il 2003 e sarà sempre più orientata verso la distribuzione indiretta veicolata dai distributori”, ha detto Restelli.

Esprinet ha nel proprio listino oltre 120 brand, da HP a Compaq, da Toshiba a Epson, e tratta oltre 11.000 articoli per 14.300 clienti attivi nel 2000. Poco meno della metà del traffico movimentato da Esprinet è generato da ordinativi ricevuti attraverso il sito www.esprinet.com. Internet rappresenta una parte importante per il commercio elettronico B2B (business to business), con una quota nel 2000 di 360 miliardi pari al 26,3% del totale.

Perché acquistare le azioni della società di Nova Milanese l’ha spiegato l’amministratore delegato Cattani: “Quello dell’I.T. è un mercato in crescita ed Esprinet ha un obiettivo chiaro e una strategia ben definita. L’azienda ha forti competenze che la distinguono e una dimostrata capacità gestionale ed organizzativa. Il management è motivato alla creazione di valore per gli azionisti” e la società conta di distribuire dividendi a partire dal 2001: “La nostra politica sarà di distribuire tra il 30 e il 40% degli utili” ha precisato il direttore commerciale Restelli.

Esprinet conta di incassare dall’Ipo tra i €18 e i €20 milioni che saranno usati per finanziare una politica selettiva di acquisizioni e sviluppare i propri progetti interni che vanno dal Web alle infrastrutture logistiche.