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INVESTIMENTI: ‘VALUE’ E ‘GROWTH’ SONO OBSOLETI

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Le strategie di investimento in ”value”, ”growth” e ”core stocks” sono obsolete e inefficienti, secondo uno studio pubblicato da Barra Strategic Consulting.

In un report dal titolo ”Style Is Dead. Long Live Style”, la societa’ di analisi finanziaria con sede nel Connecticut sostiene infatti che la classificazione degli investimenti sviluppata dagli investitori istituzionali negli anni ’80, basata su una rigida suddivisione del portafoglio in – solo – tre differenti tipologie di azioni non riflette piu’ i movimenti di questi titoli in periodi piu’ recenti.

In realta’ in questo momento le tipologie di investimento non dovrebbero essere necessariamente limitate all’unica scelta tra azioni “value” (azioni a tasso di crescita moderata ma consolidata), “growth stocks” (azioni a elevato tasso di crescita), e “core stocks’ (generali) ma potrebbero essere allocate in una ben piu’ ampia classificazione, come sostiene tale ricerca.

Lo studio di Barra poi prosegue affermando che gli investitori, dopo essere stati esposti eccessivamente all’andamento delle azioni tecnologiche hanno adesso capito l’esigenza di riorganizzare le scelte di portafoglio verso una piu’ ampia varieta’di investimenti.

Charkes Widger, presidente di Brinker Capital, societa’ di investimento americana, ha messo a punto una serie di strumenti finanziari, chiamata ProGen, capace di creare un modello di allocazione del portafoglio in 20 secondi consistente in una varieta’ di differenti tipologie di investimento e di allocazione delle attivita’.

Secondo l’opinione di Ibbotson Associates il ritorno dagli investimenti sarebbe principalmente influenzato dalla composizione delle azioni presenti nel portafoglio e non dalla scelta di un particolare titolo.

A conferma di questa ipotesi Geoff Bobroff, analista finanziario di Greenwich, Rhode Islamnd ha affermato che in questo momento e’ difficile investire le azioni e i fondi di investimento in categorie chiuse.

Diventa percio’ necessario per le aziende eliminare le distinzioni tra rigidi compartimenti che formano l’attuale portafoglio aziendale(core/growth/value), costringendo i managers ad approfittare dei sofisticati strumenti tecnologici oggi a disposizione nella creazione di un portafoglio piu’ flessibiile e aperto alle nuove opportunita’ di investimento presenti sul mercato.