Economia

Investimenti, le mosse essenziali per guadagnare nel terzo trimestre

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NEW YORK (WSI) – Secondo Steen jakobsen di Saxo Bank la Federal Reserve apporterà una sola stretta monetaria e non inizierà invece come temono alcuni investitori un ciclo di rialzo dei tassi. Nel 2015 dovrebbe dunque materializzarsi un solo innalzamento del costo del denaro: sarebbe il primo dal 2006.

E non solo: sarebbe il primo rialzo dal 1960 che non si basi sui fondamentali economici, bensì su “una scelta politica. Questo rende settembre il momento più indicato per la Fed.”

È molto difficile, secondo gli analisti, che la banca centrale segua il consiglio della Banca Mondiale e lasci invariata la sua politica monetaria quest’anno, rimandando la stretta al 2016. Più facile è cercare di pronosticare quando avverrà il rialzo del costo del denaro.

Jakobsen ha provato a creare un modello per prevedere la prossima azione di Janet Yellen. Dato A. l’obiettivo di inflazione del 2%, B. la disoccupazione stabile (4-5% di disoccupazione non legata all’inflazione) e C. l’ipotesi di un tasso di crescita a lungo termine del 3% (PIL), viene che A. + C. – B. è uguale a zero (2 + 3 – 5 = 0). Lo zero rappresenta il nirvana della Fed, che alzerà i tassi “quando il risultato di questa equazione sarà superiore all’1% e taglierà i tassi quando sarà inferiore a -1%”.

Come si vede nel grafico allegato a fianco, il “premio a termine“, o la compensazione dell’inflazione attesa, è aumentata drammaticamente nel corso di quest’anno. “Ciò significa che l’inflazione aumenta più velocemente della crescita, il che mi porta a pensare che vedremo i rendimenti dei titoli a 10 anni americani e tedeschi crescere di 100 punti base”.

Sul fronte economico il team di analisti di Saxo Bank vede “un miglioramento deciso dei dati nella seconda metà dell’anno, ma bisogna ricordare che la base di partenza è molto bassa quindi sarà un processo lento e che rimane tale a causa della mancanza di riforme”.

La ripresa del 2015 basata sulle speranze sarà una “falsa partenza”. “All’inizio del 2016 raggiungeremo il punto più basso di questo ciclo per poi risalire. La buona notizia è che il ciclo economico ripartirà dopo quasi otto anni di letargo, che è positivo per l’occupazione e la crescita”.

E la cattiva notizia? “Che attraverso questo cambiamento epocale il denaro deve defluire dai mercati azionari e obbligazionari verso l’economia reale, lasciando i rendimenti attesi a zero e producendo una volatilità significativamente più alta“, che l’incertezza sul futuro della Grecia non aiuterà a contenere.

Parlando di Europa, come il Consiglio Ue ha segnalato ripetutamente, “il miglioramento della crescita economica nell’area euro ha avuto lo sfortunato effetto collaterale di rallentare il ritmo delle riforme in molti paesi membri”. Il rischio, per Mads Koefoed, Head of Macro Strategy del gruppo, è che “quando il vento favorevole, prodotto dalla debolezza dell’euro e dai prezzi del petrolio, si affievolirà, l’economia di tutta l’Eurozona si ritroverà nuovamente in quella situazione di crescita lenta in cui si è trovata per diversi anni, attraversando la crisi del debito sovrano”.

Sui bond è previsto il ritorno dei ribassisti. In tale contesto è possibile prevedere, secondo Saxo Bank, un “eccessivo premio di rendimento sulla curva dei tassi così come un eccessivo premio al rischio in alcune obbligazioni societarie dei mercati emergenti, specialmente in America Latina”.

Ecco allora che un consiglio di investimento è la società europea di servizi di gestione del credito, Lindorff Group. L’azienda “ha goduto di un ottimo primo trimestre ed ha mostrato un buon rendimento fin dalla sua emissione obbligazionaria dello scorso anno. La recente caduta dal massimo di 110, a seguito della volatilità sul mercato obbligazionario, offre l´opportunità di un rimbalzo”.

“Operare in contesto di turbolenze politiche non è mai facile ma il Banco do Brasil potrebbe essere un eccezione, in quanto l´obbligazione senior della banca mantiene il suo rating di investment grade. Mentre l’instabilità politica è una costante e vi sono preoccupazioni sulla fuga dei capitali nei mercati emergenti, il 15% di redditività in più sui rendimenti pone questa banca quale faro luminoso in Sud America”.

Sul valutario il suggerimento è shortare l’euro nei confronti del dollaro e dello yen. “Dopo un consolidamento al rialzo nel corso dell’ultimo trimestre, in particolare sul cambio euro dollaro, stiamo assistendo ad un recupero del trend pro biglietto verde nel terzo trimestre”. “Affinché tutto si svolga secondo previsioni, avremo probabilmente bisogno di vedere i rendimenti obbligazionari europei rallentare la loro ascesa rispetto a quelli statunitensi”.

Va speculato al ribasso anche sul franco svizzero con le Opzioni. Le prospettive per la normalizzazione della divisa elvetica “possono migliorare notevolmente una volta che si arriverà alla soluzione per la Grecia”. Il modo migliore per fare trading sul ribasso del franco è andare lunghi sul cambio EUR/CHF e/o USD/CHF tramite opzioni call.

In ambito di materie prime, la scelta è facile e ricade sull’oro. “Vi è la possibilità che il rialzo dei tassi da parte degli USA diventi un’opportunità di acquisto per l’oro poiché eliminerà l’incertezza che ha portato molti investitori a cercare delle alternative durante gli ultimi anni”.

“I segnali di ritorno dell’inflazione, combinati ad una crescente incertezza riguardo al trend che prenderanno i mercati azionario e obbligazionario, quest’ultimo percepito come bene rifugio alternativo, potrebbero anche convincere gli investitori ad avere un ripensamento nei confronti dell’oro”.

(DaC)