Società

INVESTIMENTI:
MENO LIQUIDITA’,
PIU’ AZIONI

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Dopo il rally estivo, i gestori attendono una ulteriore crescita delle borse nei prossimi sei mesi. Il maggior numero di consensi va al Giappone (78,7%), Wall Street fa un balzo in avanti e l’Europa finisce in coda. Mercato obbligazionario al giro di boa

I gestori tornano ad aumentare il peso delle azioni in portafoglio e riducono la liquidità. Secondo il sondaggio mensile tra le principali società di gestione che operano in Italia, condotto da Morningstar nella prima settimana di settembre, le Borse continueranno a correre, spinte dai segnali sempre più forti di ripresa economica negli Stati Uniti, dai bassi tassi di interesse, dagli utili aziendali e dalla minore avversione al rischio degli investitori. Per il 72,7% dei fund manager, il mercato americano salirà nei prossimi sei mesi (erano il 57,1% a luglio) e il 60,6% è positivo sull’Europa (60% a luglio), ma il maggior numero di consensi va al Giappone, visto al rialzo dal 78,7% degli intervistati (68,6% nel precedente sondaggio). In un portafoglio medio, l’esposizione azionaria è del 60-65%, quella obbligazionaria tra il 30 e il 40%, mentre il cash scende intorno al 5%.

La pausa estiva non c’è stata. Nei sondaggi prima dell’estate, pochi gestori si attendevano il rally estivo, considerando agosto un mese ancora interlocutorio. Invece, le Borse hanno corso, con un vero e proprio exploit dei listini tecnologici. Nel mese di agosto il Nasdaq ha guadagnato oltre il 4% contro quasi il 2% del Dow Jones e da inizio anno il rialzo è di circa il 40%. Ma le previsioni dei fund manager sono ottimiste non solo sull’hi tech, ma sull’azionario in generale, anche se, rispetto a luglio, è Wall Street che ha fatto un balzo nelle preferenze, mentre le Borse europee sono rimaste stabili. Oltreoceano, i segnali di ripresa della congiuntura sono numerosi, tanto che le stime sul Prodotto interno lordo nel secondo trimestre 2003 sono state riviste dal 2,4 al 3,1%, nonostante restino le preoccupazioni per la crescita del tasso di disoccupazione, che a luglio si è attestato al 6,2%.

L’Europa paga il ritardo congiunturale. L’economia del Vecchio continente resta stagnante, anche se non mancano i segnali di maggior fiducia delle imprese e ripresa nell’export, sostenuta dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro. Per il 51,5% dei gestori, il rapporto di cambio è destinato a stabilizzarsi intorno agli attuali livelli, mentre per il 12,1% scenderà e un non indifferente 36,4% crede in un ulteriore apprezzamento. Alla debolezza congiunturale fa da contrappeso la buona stagione delle trimestrali, che rende interessanti le valutazioni azionarie, nonostante i rialzi dell’ultimo mese. Il giudizio sull’Italia non si discosta da quello espresso per l’area euro: i gestori convinti che Piazza Affari salirà nei prossimi sei mesi sono il 63,6 contro il 67,6% di luglio.

Ritorno in Giappone. E’ scesa ad appena il 3% la percentuale di gestori negativi sul listino nipponico, contro l’8,6% di luglio e oltre il 20% dei primi mesi dell’anno. Gli investitori stanno tornando con acquisti azionari massicci, dopo aver tenuto a lungo in sottopeso il Paese, confortati dai dati economici positivi, che hanno indotto l’Ocse a rivedere le stime di crescita del Pil dall’1 al 2% per il 2003. Anche le elezioni per il leader del partito LDP, che di fatto è il Primo ministro, non sono considerate un problema, dal momento che sembra scontata la vittoria dell’attuale premier Koizumi, che garantirebbe continuità nel programma di rilancio dell’economia.

Obbligazioni, non solo scadenze brevi. Agosto non è stato un mese incolore neppure per il reddito fisso. Le prospettive di ripresa economica e la minore avversione al rischio azionario hanno portato a un calo dei corsi, soprattutto sul mercato americano, dove per il 51,5% dei gestori la discesa non è finita, contro il 45,5% dell’area euro. I fund manager confidano sul rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, per cui iniziano a considerare positivamente l’allungamento della duration (durata finanziaria) dei fondi, mentre nei mesi scorsi la preferenza era per le scadenze brevi.

*Morningstar è leader mondiale nell’analisi e nella valutazione dei fondi d’investimento e negli strumenti analitici di supporto alle istituzioni finanziarie. Il sondaggio integrale è disponibile sul sito Morningstar.it

Hanno partecipato al sondaggio le principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio che contano per circa il 70% degli asset gestiti in Italia.