Società

Intesa: punta a 10.000 esuberi

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Milano – Novità sul fronte di Intesa SanPaolo, che punta a cedere fino a 4 miliardi di euro di crediti in sofferenza. Una nota del sindacato afferma anche che l’istituto di credito si prepara a un taglio del costo del lavoro per un valore di 300 milioni entro il gennaio del 2014 e punta a 10.000 esuberi nella forza lavoro.

Lo denuncia in una nota il segretario generale Uilca, Massimo Masi. In particolare, aggiunge Masi, confermando in tale ambito l’idea di una eventuale riconversione di 5.000 dipendenti, ma paventando anche il possibile ricorso al Fondo di Solidarieta’ di settore”.

In attesa di valutare in modo piu’ approfondito tutti gli aspetti della comunicazione di Intesa Sanpaolo, “si evidenzia che quanto prospettato rimescola le ipotesi descritte nel Piano d’Impresa triennale, paventando soluzioni inique e negative per i lavoratori, senza affrontare in modo costruttivo i temi legati alla crescita dei ricavi e dimenticando uno scenario di settore in cui sono gia’ maturate condizioni di rottura con l’Abi, in merito alla revisione del Fondo di Solidarieta’ e al rinnovo del Contratto Nazionale”.

In proposito, dice ancora il dirigente sindacale, “il ricorso al Fondo di Solidarieta’, ipotizzato da Intesa Sanpaolo, stupisce per la sua assurda incoerenza con le posizioni dell’Abi rispetto a tale strumento, giudicato troppo oneroso e superato, e al rifiuto delle disponibilita’ dimostrate dal sindacato per rinnovarlo.

Tutto cio’ come se Intesa Sanpaolo fosse estranea a tali contesti, mentre invece ne e’ parte preponderante, essendo uno dei maggiori gruppi bancari del Paese e l’azienda da cui proviene il responsabile della delegazione trattante dell’Abi. Come dimostrato con l’interruzione delle relazioni sindacali in tutte le banche, i livelli aziendali e quello nazionale non sono disgiunti e devono essere affrontati con soluzioni coerenti.

La Uilca ha sempre dimostrato senso di responsabilita’ e disponibilita’ a trovare soluzioni condivise positive, ma non puo’ accettare che le banche, e nello specifico Intesa Sanpaolo, intendano perseguire obiettivi di profitto solo grazie alla riduzione del personale e al taglio del costo del lavoro, rifiutando un confronto su come realizzare maggiori ricavi e sul complesso dei costi aziendali, a iniziare da quelli relativi alle strutture di governance e al sistema di premi, bonus e compensi del top management”.

Al riguardo la Uilca “a ogni livello intende muoversi con grande fermezza e coesione per tutelare le lavoratrici e i lavoratori, sotto ogni profilo, di concerto con la sua struttura confederale, che mostra grande attenzione per le difficolta’ che si stanno manifestando in un settore cruciale per il Paese quale e’ quello del credito”.