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INTESA: LA BANCA E’ PRONTA ALLA CONCORRENZA ESTERA

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Banca Intesa è pronta a sfidare la nuova concorrenza se l’Italia alzerà i limiti posti alle acquisizioni delle banche estere dopo che l’ad Corrado Passera é riuscito in 30 mesi a realizzare la ristrutturazione dell’istituto, anticipando di un anno gli obiettivi del piano triennale e puntando ora all’Est Europa.

E’ quanto scrive il settimanale Business Week, in edicola oggi, che spiega come “Passera sembra essere pronto quando l’Italia, così come gli altri paesi apriranno le loro frontiere. Mira infatti a sorpassare la concorrenza nel mercato retail italiano e iniziare alcune acquisizioni in Europa dell’ Est”.

L’obiettivo, secondo Business week, è quello di “catapultare Intesa a nuove posizioni nella zona euro dove ora occupa l’11esimo posto con asset di 363 milioni di dollari e una capitalizzazione di 31 miliardi”. Cà de Sass guarda così ora a Russia, Turchia, e Bosnia, dopo la recente acquisizione della serba Delta Bank.

Le banche controllate da Intesa in Europa Centrale e dell’Est rappresentano infatti già il 12% dei profitti netti del gruppo nel 2004. Per attrarre nuovi clienti in Italia Passera e Corrado Arrighetti, responsabile divisione rete dell’istituto (già alle Poste con l’ad quando crearono BancoPosta), hanno realizzato un significativo processo di razionalizzazione portando i 1.500 prodotti di tre banche diverse a quota 250 unità, semplificando l’accesso al credito.

La rete, nel 2004, ha realizzato così una crescita del 7,2% in margine di intermediazione. Tra le difficoltà, l’articolo cita la transazione da 211 milioni di dollari per la controllata Nextra nella vicenda Parmalat, mentre “la banca continua a perdere denaro nelle due banche dell’America Latina e potrebbe essere colpita quest’anno se la Fiat, in ristrutturazione, non riuscirà a ripagare il bond convertibile da 4 miliardi di dollari, di cui Intesa possiede una quota di circa 792 milioni”.

Inoltre “la concorrenza non sta ferma. Unicredit, ancora più redditizia di Intesa, è impegnata anch’essa a costruire una forte rete in Europa dell’Est e vuole ardentemente realizzare una grande fusione nel caso in cui le autorità italiane lo permetteranno”. Ma, conclude il settimanale, “con Intesa che è ritornata in assetto da combattimento, la battaglia è appena cominciata”.