Società

INTEL: STIME
RIVISTE AL RIALZO?

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Oggi, dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street, il colosso dei chip Intel (INTC – Nasdaq) fornira’ al mercato l’aggiornamento di meta’ trimestre.

Gli investitori attendono le cifre con trepidazione, anche per avere maggiori indicazioni sul trend del settore, recentemente tartassato dalle vendite (secondo alcuni analisti in modo eccessivo).

Gli esperti sono divisi sul responso della societa’ californiana, ma si trovano d’accordo su un punto: Intel potrebbe rivedere al rialzo le previsioni sul fatturato del primo trimestre 2003, portandole da un range di $6,5-$7 miliardi a uno di $6,6-$7 miliardi.

A favore del gruppo giocherebbe anche il recente lancio del chip Banias, destinato al settore delle tlc.

Secondo Joseph Osha, di Merrill Lynch, il nuovo chip “sara’ accolto con favore dal mercato”. L’analista prevede che nel trimestre in corso Intel registrera’ vendite di $6,81 miliardi.

Piu’ ottimista Dan Niles, analista di Lehman Brothers , che prevede una revisione al rialzo degli utili.

Ma gli spunti negativi non mancano.

Secondo Mark Grossman, analista di S.G Cowen, “la revisione al rialzo della fascia bassa del range sara’ accompagnata da alcune dichiarazioni che punteranno il dito sulla visibilita’ ancora limitata della societa’”.

“Che la visibilita’ sia un problema – continua Grossman – e’ confermato dalle dichiarazioni dei produttori di chip taiwanesi, secondo cui la domanda e’ si’ migliore delle attese, ma in misura ancora modesta”.

Secondo Osha, il lancio del chip Banias potrebbe aiutare il gruppo a guadagnare visibilita’.

Tuttavia su Intel pende una spada di Damocle, che rende il mercato molto cauto sulla futura performance. Cruciali per il gruppo sono produttori di pc come Hewlett-Packard e Dell, che acquistano chip per i loro computer.

Il settore dei pc continua pero’ ad arrancare, e cio’ mette a repentaglio le previsioni dell’azienda. Secondo Michael McConell, di Pacific Crest Securities, “le previsioni di un fatturato di $6,75 miliardi da noi formulate in precedenza, potrebbero non essere rispettate”.

E non e’ finita qui. Secondo Osha, la decisione di Intel di alzare i prezzi delle memorie flash del 20% ha avuto un effetto boomerang per la societa’, permettendo a concorrenti come Advanced Micro Devices e St Microelectronics di aumentare la propria quota di mercato. Nel primo trimestre, le vendite di memorie flash potrebbero attestarsi a $610 milioni, in calo dell’8% rispetto al trimestre precedente.

Per Ashok Kumar, senior technology analyst di US Bancorp Piper Jaffray, Intel confermera’ le stime sul fatturato. “Ma cio’ non significa – avverte – che la ripresa della spesa in conto capitale e’ alle porte”.