Società

Inghilterra, ora Capello rischia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Uno strazio. Una tristezza infinita. E questa sarebbe una delle favorite? Costruisce un tiro in porta, di Lampard nel primo tempo, e per il resto nulla, lo zero assoluto. L’Inghilterra di Fabio Capello arranca, penosamente. Chi li sentirà, adesso, i giornali inglesi: si prevedono giorni di fuoco, e critiche urticanti, e un ambientino torrido in vista della partita decisiva, mercoledì 23, a Port Elizabeth contro la Slovenia, quando l’unica possibilità sarà la vittoria. A questo siamo. All’ultima spiaggia, e in riva all’Oceano Indiano. Appena una settimana fa si sognava ben altro, e Capello proclamava che la finale era l’obiettivo primario. Ma prima bisogna raggiungere gli ottavi, e mica ci sono tante certezze.

Contro l’Algeria, l’Inghilterra ha giocato ancora peggio che contro gli Usa, e stavolta senza l’attenuante della papera di Robert Green: Capello l’ha sacrificato in favore di “Calamity” James, che non ha avuto occasioni per mettersi in mostra, né di compiere alcuna delle sue celebri incertezze. Perché l’Algeria è scesa in campo con l’obiettivo del pareggio e l’ha ottenuto. Per questo, forse, contro un avversario totalmente dedito al contenimento, sarebbe stato opportuno schierare una formazione più offensiva, più aggressiva, più brillante. Invece Capello ha optato per Barry, mediano davanti alla difesa, al fianco di Lampard, con Gerrard e Lennon sulle fasce. Risultato: si è vista l’Inghilterra meno brillante degli ultimi due anni, senza un giocatore in grado di saltare l’uomo, senza fantasia, senza cambio di passo. E comunque: siamo sicuri che ci sia, nella nazionale di Capello, il giocatore in grado di creare superiorità numerica e di sorprendere l’avversario con una giocata improvvisa, folgorante? Al momento sembra di no. Del resto la stella, il giocatore più atteso, finora ha deluso. Proprio lui, Wayne Rooney. L’infortunio di primavera l’ha reso prevedibile, l’ha ridotto a un giocatore normale, senza furore. E’ lui che manca a questa Inghilterra. Due partite, zero gol, zero giocate. Da lui ci si aspettava molto, invece ha fallito.

Ma quello degli infortuni, e dei lenti recuperi, è stato un problema enorme per Capello. La lista degli incidenti è lunga, e riguarda un sacco di giocatori di primo piano che si sono infortunati da gennaio in poi, e spesso in modo grave: Glen Johnson, Ashley Cole, Rio Ferdinand (che non è al Mondiale), Wayne Rooney, Gareth Barry. Per tacere dei problemi extraconiugali di John Terry. Ne è uscita fuori una nazionale zoppicante, incerta, che incespica negli avversari e ha smarrito qualsiasi sicurezza. I terzini Cole e Johnson non spingono, Rooney non morde, Barry ha scarso ardore, Terry è esitante, e intorno a loro c’è poco. Poco, a dire il vero, sembra aver dato anche Fabio Capello. L’Inghilterra gioca male, malissimo, e il tecnico qualche responsabilità deve pur averla. Si prevedono giorni difficili, per “FabFabio”: come lo chiameranno, adesso?

Copyright © La Repubblica. All rights reserved