Economia

Inflazione Usa: Biden punta il dito contro Putin, è colpa della guerra in Ucraina

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

L’inflazione Usa? Gran parte del rimbalzo di marzo, quando i prezzi hanno segnato i massimi dal 1981, è colpa della guerra in Ucraina. Così il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che, ieri, durante una visita nello stato dell’Iowa, ha dichiarato: “Il 70% dell’aumento dei prezzi di marzo è stato causato dall’aumento dei prezzi della benzina dovuti all’invasione russa in Ucraina”. Il prezzo dei carburanti negli Stati Uniti, alla fine di marzo, si è attestato in media a 4,23 dollari al gallone contro i 2,87 dollari di un anno prima.

Il presidente degli Stati Uniti ha quindi detto che sta facendo del suo meglio per abbassare i prezzi: “Per aiutare ad affrontare questo aumento dei prezzi di Putin, ho autorizzato a sbloccare 1 milione di barili al giorno di petrolio per i prossimi 6 mesi dalla nostre riserve. E oltre 30 paesi hanno concordato di rilasciare 60 milioni di barili aggiuntivi. Questa è la più grande azione concordata della storia”.

 

Non tutti sono tuttavia convinti che la mossa di Biden permetterà di frenare i prezzi, visto che l’invasione russa dell’Ucraina sta incidendo negativamente anche sui prezzi del mais, oltre che su quelli del petrolio. .

Inflazione ai massimi dal 1981

Nel mese di marzo 2022, secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dell’1,2% su base mensile rispetto allo 0,8% del mese di febbraio. Gli aumenti degli indici per benzina, immobiliare e cibo sono stati i maggiori contributori all’aumento mensile. L’indice della benzina è salito del 18,3% a marzo e ha rappresentato oltre la metà dell’aumento mensile di tutte le voci; in aumento anche gli altri indici delle componenti energetiche. L’indice degli alimenti è aumentato dell’1% e l’indice degli alimenti a domicilio è aumentato dell’1,5%.

Su base annua, la crescita dellinflazione è stata dell’8,5%, superiore al +7,9% del mese precedente e al +8,4% atteso dal mercato. Il dato segna nuovi massimi dal dicembre 1981. L’indice energetico è aumentato del 32% nell’ultimo anno e l’indice alimentare è aumentato dell’8,8%, il più grande aumento su 12 mesi da maggio 1981.

Nonostante la disoccupazione sia scesa al 3,6% a marzo, il livello più basso dall’inizio della pandemia nel febbraio 2020, gli americani sono molto preoccupati per lo stato dell’economia.
Nei sondaggi Gallup del mese scorso, più di 1 persona su 3 (35%) ha citato le questioni economiche come la preoccupazione più urgente che il paese deve affrontare, rispetto al solo 22% dello scorso gennaio. Di quel 35%, quasi la metà – il 17% – ha citato l’aumento dell’inflazione.

Biden perde colpi nei sondaggi

Si tratta di un enorme problema politico per il presidente Biden e il suo partito, soprattutto perché gli esperti prevedono che rimarrà al di sopra del 6% per il resto dell’anno. Gli ultimi sondaggi parlano chiaro: la popolarità del presidente americano è ora al 42%, secondo l’ultimo rilevamento di Cbs News, con il 58% degli intervistati che disapprova il suo operato. Un giudizio negativo anche per quanto riguarda la gestione del conflitto in Ucraina, con il 55% che boccia il modo in cui Biden sta affrontando la crisi e il 45% che lo promuove.