Società

Inflazione si infiamma al 3,9%, massacro per le tasche delle famiglie

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Torna ad infiammarsi l’inflazione in Italia che nel mese di dicembre 2021, secondo l’Istat aumenta dello 0,4% su base mensile e del 3,9% su base annua (da +3,7% di novembre), confermando la stima preliminare.

Continuano a correre spediti i prezzi del cosiddetto carrello della spesa. Secondo le rilevazioni dell’Istat, a dicembre l’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente ai prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (che passano da +1,5% a +2,9%), a quelli di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +14,1% a +14,4%) e ai prezzi dei Servizi ricettivi e di ristorazione (da +2,7% a +3,5%), mentre i prezzi dei Trasporti rallentano, pur mantenendo una crescita sostenuta (da +10,5% a +9,6%).

L’“inflazione di fondo”, quella cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +1,5% e a +1,6%.
A livello territoriale, l’Istat sottolinea che l’inflazione accelera in tutte le ripartizioni geografiche, confermandosi al di sopra del dato nazionale nelle Isole (da +4,4% di novembre a +4,5%), al Sud (da +3,9% a +4,1%) e nel Nord-Est (da +3,8% a +4,0%), mentre il Centro registra lo stesso dato nazionale (+3,9%, da +3,5% di novembre) e il Nord-Ovest si posiziona al di sotto (da +3,4% a +3,5%).
Tra i capoluoghi delle regioni e delle province autonome e tra i comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, l’inflazione più elevata si osserva a Catania e Trieste (+5% per entrambe), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Milano (+3,2%) e Torino (+3,1%).

I dati appena comunicati dall’Istat si confrontano con quelli della zona euro nella quale l’inflazione a dicembre si è portata complessivamente al 55.

Inflazione: le reazioni dei consumatori

L’inflazione al 3,9% rappresenta un massacro per le tasche delle famiglie italiane che, oltre ai rincari delle bollette di luce e gas, dovranno fare i conti con prezzi al dettaglio sempre più elevati.
Lo afferma Assoutenti, commentando i dati definitivi diffusi oggi dall’Istat.

“Desta grande preoccupazione l’impennata dei prodotti alimentari che a dicembre salgono del +3,9% su base annua, beni indispensabili di cui le famiglie non possono fare a meno – spiega il presidente Furio Truzzi – Solo per mangiare gli italiani si ritrovano oggi a spendere 217 euro in più a famiglia su base annua, a causa dei rincari registrati nel comparto. Pesante anche l’impatto della voce “trasporti” (+9,6% a dicembre) che determina un aggravio di spesa sugli spostamenti pari a +519 euro annui a nucleo”.
“Prezzi e tariffe sono destinati a crescere ulteriormente nelle prossime settimane a causa dei maxi-rincari di luce e gas disposti da Arera, aumenti che avranno effetti a cascata sui listini e che potrebbero portare entro la primavera ad un raddoppio del tasso di inflazione rispetto a quello attuale – prosegue Truzzi – Una situazione che peserà sui consumi degli italiani, perché le famiglie reagiranno agli aumenti contraendo la spesa, con effetti a cascata sul commercio e sull’economia nazionale”.

Una stangata media, considerata la totalità dei consumi di una famiglia “tipo”, pari a +1.198 euro annui afferma il Codacons, commentando i dati definitivi diffusi oggi dall’Istat.

“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza prezzi in Italia, destinata purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi – afferma il presidente Carlo Rienzi – I numeri forniti oggi dall’Istat confermano l’allarme rincari lanciato a più riprese dal Codacons, e attestano come prezzi e tariffe siano schizzati alle stelle nell’ultimo periodo dell’anno”.

“Complessivamente nel 2021 la famiglia “tipo” italiana, a causa del tasso di inflazione medio all’1,9% registrato lo scorso anno, ha dovuto sborsare 584 euro in più per l’aumento dei prezzi al dettaglio, con punte di +758 euro annui per un nucleo con due figli – prosegue Rienzi – Numeri destinati ad aggravarsi in considerazione dei rialzi delle bollette di luce e gas scattati l’1 gennaio, e che determineranno una ondata di rincari in tutti i settori. Una situazione che mette a serio rischio i consumi delle famiglie, che potrebbero crollare nel 2022 come conseguenza del caro-vita” – conclude Rienzi.